"OCCASIONI LETTERARIE PUGLIESI" E "SAGGI, SCRITTORI E PAESAGGI" A MILANO

LA VITALITA’ DELLA PUGLIA

 

Lo scorso 29 marzo 2008, alle ore 9,30, a Milano, presso la bellissima Sala Barozzi dell'Istituto dei ciechi, in via Vivaio, si è tenuta una manifestazione intitolata "La Puglia con la Capitanata a Milano. Occasioni letterarie e... enogastronomiche". L'incontro è stato organizzato dalla Provincia di Foggia, dalle Edizioni del Rosone e dall'Associazione Regionale Pugliesi.

Ha introdotto l'assessore regionale Domenico Zambetti, nelle sue vesti di presidente dell'Associazione culturale "Il Rosone" di Milano. Nel suo discorso Zambetti ha sottolineato la vitalità della Puglia, vista nel suo rapporto con la Lombardia. I pugliesi hanno ricevuto e dato molto, integrandosi alla perfezione in una realtà viva ed accogliente. E' poi seguito il saluto dell'Assessore alle Politiche educative, comunitarie e turismo della Provincia di Foggia, Giuseppe De Leonardis, che ha voluto rimarcare l'importanza di queste manifestazioni, in cui la cultura si sposa con l'economia, in un connubio virtuoso e naturale.

La parola è poi andata al prof. Francesco Lenoci, vice-presidente dell'Associazione Regionale Pugliesi di Milano, che ha tenuto una relazione precisa e stimolante, in cui ha affrontato vari temi, rimarcando, tra l'altro, che a Milano i pugliesi attualmente residenti sono circa 80.000, la  prima comunità regionale presente, ben radicata nel territorio, annoverando tra i suoi soci commercianti, imprenditori, professionisti, giornalisti, professori e studenti universitari. L’Associazione Regionale Pugliesi raccoglie oltre 400 nuclei familiari, che vivono un rapporto molto stretto con la terra natia, costituito da vincoli familiari e da conseguenti costanti visite. Lenoci ha avuto poi parole di elogio per i volumi presentati nel corso dell'incontro, "Occasioni letterarie pugliesi" e "Saggi, scrittori e paesaggi. Nuove occasioni letterarie pugliesi".  LEGGI LA RELAZIONE INTEGRALE.

Ha preso poi la parola Benito Mundi, direttore della collana "Testimonianze", che ha ricordato i pregi dei nove volumi finora editi, soffermandosi anche sul tipografo-editore Alessandro Minuziano, nato a San Severo e trasferitosi proprio a Milano, dove ha lasciato prove di grande bravura nel suo campo.

Francesco Giuliani, italianista, autore dei volumi Occasioni letterarie pugliesi e Saggi, scrittori e paesaggi. Nuove occasioni letterarie pugliesi, ha ringraziato per l'attenzione, soffermandosi sulla necessità di valorizzare la Puglia letteraria, finora troppo poco considerata. Un eguale auspicio è stato espresso anche dal preside Raffaele Cera, che ha preso la parola per un messaggio di saluto. Ha coordinato i lavori l'editrice Falina Marasca, che si è detta orgogliosa per i trent'anni del periodico "Il Rosone", nato proprio a Milano nel 1978, diventando poi un centro di aggregazione culturale per tanti corregionali.

 

 

 

 

 

 

           LA CENTRALITA’ DI UNA REGIONE      

         Non tutti sanno che a Milano risiedono in pianta stabile circa 80 mila pugliesi, che formano la più ampia comunità regionale. Si tratta di un dato, questo, ricordato dal prof. Francesco Lenoci, vice-presidente dell’Associazione Regionale Pugliesi di Milano, che ci sembra un ottimo punto di partenza per commentare l’incontro tenutosi nei giorni scorsi nel capoluogo lombardo, dal titolo “La Puglia con la Capitanata a Milano. Occasioni letterarie e…enogastronomiche”. 

          La manifestazione, voluta dall’Ente Provincia, dalle Edizioni del Rosone e, per l’appunto, dall’Associazione Regionale Pugliesi di Milano, ha messo subito in evidenza l’inadeguatezza della vecchia contrapposizione tra Nord e Sud, spostando l’attenzione su di una realtà in rapida trasformazione, in cui i pugliesi sono chiamati a dare sempre di più il meglio di sé, in un processo di generale arricchimento umano. 

          Milano è una città cosmopolita e aperta, che ha offerto tanto alle migliaia di corregionali che nei decenni scorsi vi si sono stabiliti, svolgendo spesso lavori umili, ma dimostrandosi capaci anche di percorre delle rapide carriere, in virtù delle proprie capacità. In cambio, dunque, i pugliesi hanno saputo vivificare e migliorare questa realtà.

          Il bisogno di unirsi, di salvare le radici, è alla base di associazioni che contano molti e zelanti iscritti, gente che non nasconde, com’è giusto, le proprie origini e la propria malinconia di emigrati, quella necessità quasi fisica di parlare di luoghi e uomini legati alla propria giovinezza. E’ un bisogno nobile e umanissimo, che si lega allo sforzo di trasmettere anche ai figli e ai nipoti l’attenzione verso le radici.

          La globalizzazione, che a Milano si respira più viva che mai, ha acuito, non spento, questo anelito. Ai soci dell’associazione dei pugliesi di Milano il prof. Lenoci ha ricordato un compito fondamentale, che è quello di essere i primi promotori turistici della regione d’origine. Il turismo in Puglia, dunque, si alimenta proprio da lontano, sentendo parlare delle ricchezze culturali e paesaggistiche, delle cattedrali, delle spiagge, dei musei.

           Il tempo degli emigrati senza cultura, che si vergognavano delle proprie origini, è per fortuna finito e i pugliesi siedono anche nelle stanze dei bottoni, occupando posti strategici nell’ambito della cultura, della politica, delle attività manageriali.

           Si è creato, così, un vasto pubblico al quale vanno dedicate molte energie da parte dei pugliesi rimasti al Sud. Di qui la necessità di incentivare la diffusione della pubblicistica e dell’editoria regionale, in modo da favorire quella sempre più orgogliosa rivendicazione delle proprie radici. Per noi, in particolare, che ci occupiamo di italianistica, è stato un piacere ricordare, ad un’attenta platea, che la più importante storia della letteratura italiana, quella di Francesco De Sanctis, è stata pubblicata quando il critico campano era deputato del collegio di San Severo. In Puglia De Sanctis godeva di una grande stima, tanto da ottenere la rielezione per più volte, fino alla scelta di rappresentare il collegio nativo, di cui ci parla nel celebre “Viaggio elettorale”.  

           E’ solo un esempio, ovviamente, che si aggiunge a quelli contenuti nei volumi “Occasioni letterarie pugliesi” e “Saggi, scrittori e paesaggi. Nuove occasioni letterarie pugliesi”, di cui abbiamo avuto il piacere di parlare nel corso del succitato incontro. La Puglia ha saputo, montalianamente, offrire l’occasione per la nascita di pagine di ispirata poesia, scritte da corregionali, come anche da scrittori di passaggio, che sono rimasti colpiti dai paesaggi incantevoli che hanno visto. E’ il caso, quest’ultimo, di Riccardo Bacchelli, con i suoi ampi e fluenti racconti, dove si ritrovano i briganti, i pastori, gli agricoltori, le figure, insomma, del nostro recente passato, trasformate in occasioni artistiche da rispolverare e valorizzare.

           La strada è sempre la stessa, quella della cultura, e lo stesso imperativo impegna i pugliesi residenti come quelli residenti a Milano. La Puglia è ovunque ci sono dei pugliesi.

 

Un momento della manifestazione

 

LA COLLANA TESTIMONIANZE

La collana “Testimonianze”, diretta da Benito Mundi per i tipi delle Edizioni del Rosone di Foggia, è nata già con una precisa ambizione, quella di offrire dei testi letterari e dei volumi di critica incentrati sulla Puglia, vista non come un’isola, ma come una realtà viva e vitale, inserita in un ampio sistema di scambi e di esperienze. Un progetto, questo, che ha portato dal 2002 alla pubblicazione di 9 densi volumi, che hanno riscosso un notevole successo a livello nazionale, come confermato, del resto, dalle recensioni avute su riviste specializzate e su autorevoli periodici.

La Puglia è una regione che è fiorita letterariamente soprattutto nel Novecento e che, d’altra parte, è stata in passato troppo trascurata. Questo dato di fatto ha agito da sprone per colmare le lacune, per portare alla luce pagine e opere ingiustamente dimenticate, per esaminare in modo adeguato aspetti della creatività pugliese, sempre con l’occhio all’esterno, evitando il pericolo del provincialismo.

La stessa immagine di copertina rende bene le intenzioni. Si tratta della riproduzione di una xilografia contenuta nel volume di Bernardino Corio Historia di Milano, del 1503, un’opera stampata da Alessandro Minuziano, tipografo-editore di San Severo, che ha operato nella città lombarda, dove ha anche insegnato, nelle Scuole Palatine. “E’ bello doppo il morire vivere anchora”, si legge in questa xilografia, così compitamente classica, ed è un invito ad operare in modo virtuoso, lasciando dei segni della propria operosità.

Il primo volume, nel 2002, è stato Incontri memorabili, l’ultimo regalo di un grande vecchio della cultura pugliese, Pasquale Soccio, nato a San Marco in Lamis nel 1907 e scomparso nel 2001. Dopo aver superato molteplici ostacoli, sia economici che fisici, Soccio si laureò a Roma, nel Magistero, avviandosi alla carriera di insegnante. Fu prima maestro, poi professore di storia e filosofia, infine preside, per molti anni, nell’antico liceo classico “Bonghi” di Lucera. La sua opera più importante è Gargano segreto, ma l’elenco consta di numerosi libri e saggi, alcuni dei quali pubblicati sulla rivista “Nuova Antologia”.

Incontri memorabili è un testo lasciato inedito da Soccio, che Benito Mundi, già direttore della Biblioteca e del Museo di San Severo, assiduo frequentatore della casa foggiana del preside, ha dato alle stampe con la sua cura. Nel volume, Soccio parla dei rapporti avuti con personaggi del calibro di Benedetto Croce, Giovanni Gentile, Giuseppe Ungaretti, Cesare Angelini ed altri.

Nello stesso 2002 è stata la volta di Viaggi letterari nella pianura, un lavoro di critica firmato da Francesco Giuliani, italianista e giornalista sanseverese, al quale si devono anche altri volumi di “Testimonianze”. La prefazione è del prof. Domenico Cofano, ordinario di Letteratura italiana all’Università di Foggia.

In questo lavoro il Tavoliere, seconda pianura italiana, diventa lo sfondo di opere di particolare rilievo. Tra i saggi contenuti, uno riguarda l'ultimo capitolo del Viaggio elettorale di Francesco De Sanctis, il celebre critico napoletano che per vari anni fu deputato del collegio di San Severo. Giuliani, a tal proposito, tiene a rimarcare che si tratta proprio del periodo in cui De Sanctis scrive la sua celebre Storia della letteratura italiana. Un legame troppo spesso dimenticato.

I Viaggi letterari nella pianura, poi, chiamano in causa, tra l’altro, il maggiore futurista pugliese, Mario Carli, nato a San Severo, anche se fiorentino di formazione culturale, e il poeta decadentista Umberto Fraccacreta, noto come “poeta del Tavoliere”.

Nel 2004 è la volta di Occasioni letterarie pugliesi, dello stesso Giuliani. La Puglia diventa, come chiarisce il titolo, l’“occasione” propizia per la nascita di pagine di notevole qualità, sulle quali il critico indugia, sottolineandone i pregi. Si tratta di scritti di personaggi del calibro di Giovanni Pascoli, Riccardo Bacchelli e Edmondo De Amicis. Quest’ultimo viene chiamato in causa per una sua novella, Fortezza, edita nel 1872, che ancor oggi viene ospitata con grande risalto nel sito telematico dei Carabinieri.

L’azione si svolge tra San Severo e i primi rilievi del Gargano, nel 1861. Un carabiniere viene rapito da alcuni feroci briganti, ma malgrado le torture non rivela le notizie in suo possesso. Alla fine, i suoi commilitoni intervengono, passando per le armi i rapitori.

E’ un racconto che contiene anche un’idea di cooperazione tra le parti dell’Italia, tra Nord e Sud, in nome del bene comune, e che pertanto serba una sua attualità.

Belle sono anche le pagine garganiche di Bacchelli, l’autore della trilogia de Il mulino del Po, che ha scritto tra l’altro il lungo racconto Il brigante di Tacca del lupo, anch’esso legato alla cruenta fase del brigantaggio post-unitario.

Le ricerche successive, imperniate sullo stesso filone tematico, troveranno spazio nel volume Saggi, scrittori e paesaggi. Nuove occasioni letterarie pugliesi, edito nel 2005. I sedici capitoli di quest’opera compongono alla fine una sorta di mosaico critico, nel quale rientrano a pieno titolo autori appartenenti al territorio, ma anche scrittori che in qualche modo si sono relazionati con la Puglia, come Baldini, Alvaro e Piovene.

Il nesso tra la Puglia e Milano ritorna, in modo significativo, nel volume di liriche di Giuseppe Annese Morire di speranza, del 2004, a cura di Benito Mundi, con saggio critico di Francesco Giuliani.

Annese, nato a San Severo nel 1932, trovò proprio nel capoluogo lombardo la sua collocazione naturale, lavorando come pubblicitario in alcune agenzie. Un “lombardopugliese”, com’è stato definito, che ci ha lasciato una produzione, apparsa postuma, in cui trova spazio la sua solitudine esistenziale, la sua visione dolente e malinconica dei giorni.

Con il sesto volume, nel 2006, la collana “Testimonianze” propone un classico del 1907, Il Gargano dello scrittore forlivese Antonio Beltramelli. Il suo reportage dello Sperone della penisola è ricco di pagine affascinanti, in cui si ritrova una terra isolata e povera di attenzioni da parte dello Stato, ma ricca di virtù umane e di sfondi paesaggistici incantevoli. Il volume, oltre ad un ampio saggio di Giuliani, presenta in appendice lo scritto di Beltramelli Terre sperdute, del 1905, apparso originariamente su di una rivista milanese, “Varietas”.
            Il settimo libro, I luoghi dello spirito, sempre del 2006, è a firma di Raffaele Cera, per molti anni preside nei licei. Nato a San Marco in Lamis, Cera ha sempre amato viaggiare e in questo lavoro passa in rassegna alcune località italiane a lui particolarmente care, in cui la bellezza e la poesia si avvertono con maggiore forza. La prefazione è del noto scrittore garganico Joseph Tusiani, già docente universitario negli Stati Uniti, dove vive, alternando lunghi periodi nella sua amata San Marco in Lamis.

Negli ultimi due volumi domina la figura di Alfredo Petrucci (1888-1969), nato a Sannicandro Garganico, uno tra i maggiori intellettuali pugliesi del Novecento. Direttore per lunghi anni del Gabinetto Nazionale delle Stampe, a Roma, Petrucci ci ha lasciato anche delle opere letterarie. Di qui l’idea di riproporre la silloge di novelle La povera vita, apparsa originariamente a Siena nel 1914. Per la prima volta un’opera narrativa di ragguardevole livello è ambientata nel Gargano.

L’ultimo volume della collana, ancora fresco d’inchiostro, è invece una monografia di Petrucci, intitolata Alfredo Petrucci. Le lettere, il Gargano e lo scrittore, a firma di Francesco Giuliani, che ha dedicato molte attenzioni a questo personaggio ingiustamente trascurato, malgrado i tanti meriti accumulati in una vita densa di studi e di pubblicazioni.

La collana, come si vede, segue un suo cammino ben preciso, coniugando la qualità con l’immagine di una regione che è parte vitale di una fitta rete di esperienze e di cultura.

Da sinistra: prof. Lenoci, ass. De Leonardis, prof. Marasca, prof. Giuliani

 

            TRENT’ANNI DI LAVORO PER LA CULTURA PUGLIESE 

 

            Per festeggiare degnamente l’anniversario non c’era luogo migliore di quello da cui è partita l’avventura: ci riferiamo al periodico “Il Rosone” e alla manifestazione milanese con la quale è stato ricordato il trentennale della fondazione. Era una sera di marzo del 1978, quando nel capoluogo lombardo, in una sala del noto ristorante La Porta Rossa, a pochi passi dalla stazione centrale, Franco Marasca battezzava il suo periodico, che avrebbe rappresentato un filo rosso tra due mondi molto più vicini di quanto si pensi, Milano e la Puglia.

          Da allora molta acqua è passata sotto i ponti, ma l’idea ha continuato a dare frutti. Franco Marasca aveva evidentemente visto giusto, investendo tempo ed energie in questo progetto dai nobili contenuti. Il periodico “Il Rosone” ha tagliato il nastro dei trent’anni, serbandosi fedele ai suoi contenuti culturali, intendendo il termine “cultura” nel senso più ampio e costruttivo, di partecipazione, di presenza nella società. E’ diventato maggiorenne anche l’altro periodico, “Il Provinciale”, che è giunto al suo ventesimo anno di pubblicazione e di recente ha ricordato proprio alcune tappe salienti della propria storia, affidandosi tra l’altro a firme prestigiose, come quella del giornalista pugliese Franco Presicci, per tanti anni firma del Corriere della Sera, ma pugliese di nascita, e di Duilio Paiano, giornalista stanziale, che oggi è il direttore delle due testate appena citate.
          A questi periodici, poi, va affiancata l’attività della casa editrice, le Edizioni del Rosone, che vanta ormai un catalogo ricco di opere di prestigio e una collaborazione in pianta stabile con l’Università di Foggia. Un’attività, anche questa, avviata con lungimiranza da Franco Marasca, che ha trovato nella moglie, la professoressa Falina Martino, e nella figlia, la dottoressa Marida Marasca, due abili continuatrici. E’ fin troppo evidente quanto sia difficile gestire una casa editrice in una città come Foggia, dove non mancano le risorse, ma appaiono anche i limiti di un Meridione troppo spesso imballato e bloccato da logiche perverse e clientelari.

          Di qui il merito di chi ha nel proprio catalogo numerose collane e pubblica lavori che spesso sono legati in modo proficuo ed intelligente al territorio, rappresentando uno strumento per lo sviluppo. La Puglia, e la Capitanata in particolare, ha bisogno di case editrici che sappiano scommettere su di una vera crescita culturale.

          Di recente, proprio sviluppando un’idea di Franco Marasca, le Edizioni del Rosone hanno pubblicato la versione parziale dell’opera del viaggiatore francese Francois Lenormant, realizzata a suo tempo da Michele Vocino, con il titolo “Nella Puglia Daunia”. Nell’introduzione di quel libro, Vocino lamentava il fatto che i suoi maestri non gli avessero mai parlato delle bellezze del territorio, e per questo motivo si era messo a scrivere su questi argomenti. E’ un invito, quello dello studioso garganico, che le Edizioni del Rosone hanno messo in pratica pubblicando molti testi pugliesi di prima qualità, di ieri come di oggi. Auguri e complimenti.

 

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