PRESENTATO “VIAGGI NOVECENTESCHI IN TERRA DI PUGLIA”
A MILANO L’ORGOGLIO DEI PUGLIESI
LA BELLEZZA DI UNA REGIONE
Lo scorso 13 febbraio 2010, a Milano, nella Sala delle
Conferenze del bellissimo “Istituto dei Ciechi” di Via Vivaio, alle ore 9,30, si
è tenuto l’atteso incontro culturale denominato “La Puglia incontra Milano.
Presentazione del volume Viaggi
novecenteschi in terra di Puglia”.
La manifestazione ha visto la partecipazione, tra l'altro, dell’editrice Falina Marasca; del dr. Benito
Mundi, direttore della collana Testimonianze; del prof. Francesco Lenoci,
docente all’Università Cattolica di Milano; del prof. Francesco Giuliani, autore
del volume in questione.
Ha aperto i lavori la professoressa Falina Marasca, editrice
del libro presentato, che ha sottolineato quanto siano stretti i rapporti tra la
Puglia e Milano, una città aperta e ricca di opportunità, che ha saputo
valorizzare le energie di tanti pugliesi, giunti nel capoluogo con il loro
carico di speranze e di umanità, con la loro voglia di trovare un pronto
riscatto tuffandosi nel lavoro. Qui – ha proseguito Marasca, che proprio nella
città lombarda si è laureata in Lettere, alla Cattolica - ha preso le mosse
anche il cammino delle Edizioni del Rosone, ormai più di trent’anni fa,
concependo il desiderio di collegare due mondi solo apparentemente lontani, ma
in realtà ben più vicini, come appunto la Puglia e Milano. E’ stato l’inizio di
un impegno che si è concretizzato in un’avviata casa editrice, che oggi conta
molte collane, periodici e riviste.
Tra le collane, Marasca si è soffermata su “Testimonianze”,
giunta al suo dodicesimo titolo, che è un vero e proprio inno alla bellezza
della Puglia. Diretta da Benito Mundi, si è arricchita di recente del volume
“Viaggi novecenteschi in terra di Puglia”, di Francesco Giuliani, che sta
incontrando unanimi consensi presso critici e lettori. E’ un libro scritto in
modo chiaro e insieme originale, che mostra quanto sia grande il fascino della
Puglia presso personaggi di diversa provenienza.
Marasca si è soffermata sul volume di Francesco Giuliani,
ricco di spunti e di note pregevoli, evidenziando di aver fortemente voluto lo
svolgimento di quest’incontro culturale, proprio per l’intrinseco valore
letterario dell’opera, che dà lustro allo studioso, ma anche alla comune regione
pugliese. La massiccia presenza di
pubblico, tra l'altro, conferma quanto siano sentite certe tematiche, tra i pugliesi di
stanza a Milano, ma anche tra tanti milanesi doc, tra cui non mancavano alcuni
volti noti, come quello dell’ex sindaco Marco Formentini.
E’ poi seguito l’intervento di Benito Mundi, direttore della
collana “Testimonianze”, avviata nel 2002 con il volume di Pasquale Soccio
“Incontri memorabili” e, via via, arricchitasi di titoli significativi, scritti
da autori come Giuseppe Annese, Antonio Beltramelli, Cristanziano Serricchio,
Alfredo Petrucci e Francesco Giuliani, che ha firmato vari volumi.
Mundi ha ricordato che la copertina di tutti i libri riproduce
una bellissima incisione tratta dalla “Historia di Milano” di Bernardino Corio,
stampata dal celebre editore e tipografo Alessandro Minuziano. Questi è un
esempio di emigrato ante-litteram, visto che nacque a San Severo e, a cavallo
del Cinquecento, operò a Milano, pubblicando tra l’altro importanti testi di
classici latini. Nell’incisione si legge questo testo: “E’ bello doppo il morire
vivere anchora”. Sono parole fortemente significative, che è bene tenere a
mente, ha concluso Mundi.
L’IMPORTANZA DELLA CULTURA
E’ poi seguita la relazione ufficiale, affidata al prof.
Francesco Lenoci, un economista originario di Martina Franca, che ha rivelato
una volta di più la sua sensibilità e la sua capacità di entrare nello spirito
delle opere letterarie.
Lenoci, che è tra l’altro vice presidente della dinamica
Associazione Regionale Pugliese, ha deliziato i presenti con una grande
ricchezza di citazioni tratte dal volume di Giuliani, ma anche dalle sue
molteplici ed assidue frequentazioni culturali. Dalle opere di don Tonino Bello,
ad esempio, ha tratto un richiamo alla necessità di una cultura che sia anche
impegno, servizio agli altri, promozione umana. La cultura, ha scritto don
Tonino, “è cemento della convivenza, orizzonte complessivo, strumento di
orientamento, alimento di vita; l’elaborazione culturale diventa una via
obbligata per individuare stili di vita, modalità di presenza e di
comunicazione, attenzione alle attese delle persone e della società, per
esprimere le ragioni della speranza e accettare responsabilità in spirito di
servizio”.
Lenoci ha poi apprezzato il cammino critico seguito da
Giuliani, tendente a dimostrare, con i fatti, la ricchezza letteraria della
Puglia, una regione che ha saputo offrire l’occasione per la nascita di opere
straordinarie, come quelle di Nicola Serena di Lapigio, Kazimiera Alberti e
Cesare Brandi. Si tratta di personaggi di grande spicco, specie l’ultimo, il
padre del restauro moderno, oltremodo caro a Lenoci, visto che ha scritto, oltre
a “Pellegrino di Puglia”, un volume su Martina Franca, una copia del quale,
stampato da un cugino del nonno, il relatore ha mostrato con orgoglio al
pubblico presente.
Anche la letteratura, insomma, finisce per invitare la gente a
visitare la Puglia, una regione per “turisti molto intelligenti”, parola della
polacca Kazimiera Alberti.
E’ poi seguito l’intervento di Francesco Giuliani, che ha
preliminarmente ringraziato tutti i presenti al tavolo dei relatori per
l’attenzione riservata al suo ultimo lavoro di italianistica. Già nel 2008
Giuliani aveva avuto l’opportunità di presentare un suo libro, nella stessa sede
dell’“Istituto dei Ciechi”, e anche quella volta si era trattato di una giornata
dominata da un limpido sole. Di qui la battuta di Giuliani: “Evidentemente noi
pugliesi portiamo il sole ovunque andiamo!”.
L’autore ha spiegato i motivi che lo hanno spinto a realizzare
questo “Viaggi novecenteschi in terra di Puglia”, che contiene tre ampi saggi,
rispettivamente su Nicola Serena di Lapigio, un barone altamurano innamorato del
Gargano, Kazimiera Alberti, una polacca che ha trovato conforto ed ospitalità in
terra di Puglia, dopo il freddo della seconda guerra mondiale, e Cesare Brandi,
un toscanaccio di Siena entusiasta dei suoi itinerari pugliesi. Sono tre
scrittori straordinari, che hanno offerto dei ritratti inconfondibili della
terra di Puglia, parlando delle Tremiti utilizzate come colonia penale, delle
bellezze di Bari, ma anche del fascino del barocco martinese e del mistero dei
trulli. Una sinfonia pugliese che è frutto dell’analisi degli scritti di tre
scrittori vissuti nel secolo scorso, ha concluso Giuliani.
La suggestiva e capiente sala dell’“Istituto dei Ciechi” è
stata letteralmente gremita in ogni ordine di posti, rivelandosi persino troppo
piccola per il pubblico convenuto, grazie anche all’impeccabile contributo
organizzativo di Anastasio Marasca, fratello del compianto editore Franco, il
cui nome è risuonato a più riprese nel corso dell’incontro, com’è giusto che
fosse. Anastasio Marasca ha curato ogni dettaglio, dando prova di un’apprezzata
e singolare efficienza.
A completare la manifestazione, all’uscita, un banco di
prodotti pugliesi, a cura dell’azienda sanseverese “Sapori Dauni”, di Amedeo
Renzulli, giunto anche lui ad offrire il suo apprezzato contributo al buon esito
dell’incontro.