LA GRAZIA DELLA FIGURA FEMMINILE
LA MOSTRA DI STAMPE ANTICHE “RITRATTO DI DONNA”
LE DONNE SOGNANTI
Nei giorni scorsi la pinacoteca comunale Schingo di San Severo ha ospitato la mostra Ritratto di donna, nel periodo a cavallo della festa della donna. La mostra, formata da una settantina di stampe del Settecento e dell’Ottocento, è stata allestita da Felice Miranda, presidente dell’associazione Valorizziamo San Severo, che sta continuando, su un altro versante tematico, l’esperienza iniziata con Divino Bacco.
Ritratto di donna è, dunque, il frutto della raccolta e della selezione di un considerevole numero di stampe antiche dedicate a quella che viene correntemente definita l’altra metà del cielo.
I pezzi esposti sono quanto mai vari, ma nel complesso offrono un’interpretazione univoca, tendente a valorizzare la grazia e la bellezza del gentil sesso. In primo piano, così, troviamo la donna-Madonna, il modello che piacque tanto ai poeti e che si pone agli antipodi rispetto alla figura maschile.
Spiccano le immagini di donne sognanti, splendenti di luce interiore, che si trasmette alle fattezze esterne, per naturale propagazione. Gli occhi azzurri e chiari, i volti tersi, le mani piccole e delicate: tutto concorre ad un’esaltazione della donna più o meno angelicata, che a noi italiani resta pur sempre cara, visto che è quella riproposta da Dante e Petrarca, per limitarci ai nomi principali, ed è rimasta in auge fino all’Ottocento.
La Beatrice che sembra un miracolo, venuta a mostrare la grandezza di Dio, viene ripresa a catena da tanti altri scrittori, anche all’estero, sancendo il trionfo di un’immagine ideale che ha sempre avuto un grande fascino.
Di qui alla celebre Lucia, un nome parlante come pochi, di Alessandro Manzoni il passo è breve. Nella prima redazione del romanzo Renzo si chiamava Fermo, ma Lucia era già Lucia: era così che Manzoni voleva la sua donna ideale, e così ce la ripropone, facendole vestire i panni di una lombarda del Seicento. Si potrebbero fare tanti altri esempi, ovviamente, ma il concetto non cambia. Spostando il discorso nell’ambito della pittura, troviamo le immagini femminili di Raffaello Sanzio, che riprendeva il nesso tra bellezza esteriore ed interiore, tra lo splendore dell’anima e quello del corpo.
TRA PASSATO E PRESENTE
In questo senso, Ritratto di donna fa emergere quell’idea platonica di donna che è in ognuno di noi, che aiuta a sognare, e questo significa che la mostra riesce a coinvolgere, crea un vivo interesse nei visitatori, specie in quelli che amano la lettura e la pittura, per non parlare di quanti hanno alle spalle dei buoni studi classici.
La mostra è stata realizzata a cavallo della data dell’otto marzo, che da alcuni anni è diventata un’occasione per parlare dei problemi della donna, della necessità di ottenere una reale parità. In realtà questa ricorrenza sta invecchiando a ritmo vertiginoso, più di altre simili feste, esaurendosi in buoni affari per i fiorai e per i venditori improvvisati di mimose, oltre che per i ristoratori. Tra l’altro, pur essendo una festa contro le discriminazioni, discrimina a sua volta, dal momento che non esiste la festa dell’uomo. Almeno il 14 febbraio c’è una reciprocità!
Forse, azzardando una spiegazione, alle stesse donne sta venendo a noia un modo di discutere di loro come fossero una specie protetta, una razza a parte, come se avessero davvero bisogno di quote fisse per entrare in politica o di altre simili agevolazioni. Chissà.
Visto dal nostro osservatorio, il pericolo che le donne non stanno purtroppo evitando è quello di riprendere tutto il peggio degli atteggiamenti e dei comportamenti maschili, aggiungendovi, per giunta, un surplus di aggressività.
Vedere delle donne che si picchiano, come gli uomini, che bestemmiano al volante, che fanno gestacci, che puzzano di fumo, non è molto edificante. Per non parlare delle donne in politica: quelle che si occupano di cosa pubblica sono ancora poche, certo, ma troppo spesso mostrano di essere uguali ai loro poco raccomandabili colleghi: passano sfacciatamente da un partito all’altro, si picchiano in parlamento, mentono e falsificano con una facilità estrema.
C’è davvero bisogno di più donne-uomo, in politica come nella vita di tutti i giorni? Pensiamo proprio di no. Certo, la donna-Madonna, ammesso che sia mai esistita nella vita di tutti i giorni, non esiste più, e i modelli attuali sono ben diversi. E’ bene che la donna sia autonoma, libera, ma la rinuncia ad offrire un modello positivamente femminile, a percorrere una via peculiarmente femminile al progresso dell’umanità, per dirla con parole altisonanti, non è un bel risultato dell’emancipazione dell’ex gentil sesso, a nostro modo di vedere!
In ogni caso, la mostra Ritratto di donna, con la sua suggestiva e ricca rassegna di volti femminili, ci appare senz’altro riuscita, mostrandosi in grado di coniugare le esigenze estetiche con la riflessione su quelle che sono le tendenze della nostra società. Un duplice risultato tutt’altro che facile da raggiungere.