PASQUALE CORSI, "MEMORIA DI UNA CITTA'"
Pasquale Corsi ha da pochi giorni pubblicato un denso volume, intitolato
“Memoria di una città” (Gerni Editori, San Severo, pp. 358, euro 45). L’autore,
nato a San Severo, da molti anni è docente ordinario di storia medievale
all’Università di Bari. La sua bibliografia è davvero molto ampia, tanto da
renderlo un punto di riferimento obbligato per quanti, in Puglia, ma non solo
nella nostra regione, si occupano di memorie patrie.
Per
i suoi concittadini, poi, è anche molto di più, nel senso che rappresenta un
esempio di operosità intellettuale e di metodo, un punto di riferimento per
quanti vogliono orientarsi meglio in un campo che può diventare minato, se non
si possiedono i necessari punti di orientamento. Insomma, in un mondo di
cialtroni e di improvvisatori, è una di quelle persone da cui si può imparare
molto, motivo per cui lo abbiamo sempre frequentato con piacere (l’altro motivo
è l’affinità di visione del mondo, dal momento che Corsi è ben inserito
nell’alveo di quel cattolicesimo intelligentemente conservatore, che guarda con
sempre maggiore sconcerto agli eventi quotidiani).
E’ appena il caso di ricordare che la città del titolo è San Severo, dove
il professore ha studiato fino alla maturità classica, nel “Tondi”, e dove torna
spesso. In questo volume egli ha raccolto, come recita il sottotitolo,
annotazioni di storia e cultura che vanno dal Cinquecento ad oggi. Un insieme
cospicuo di materiale, apparso su riviste, opere collettive, testi dalla
limitata circolazione, che proprio per questo motivo meritava un assemblaggio
razionale e finale.
“Memoria di una città” si apre con una dedica esplicita, “A quanti/ delle
passate generazioni/ da San Severo nel mondo/ bene operarono”, e con una
premessa che focalizza dei problemi che ogni autore sente come importanti. Ne
segnaliamo almeno uno: come fare a rintracciare certi testi estremamente
specialistici? Talvolta persino il diretto interessato fatica a ritrovarli tra
le proprie carte; figuriamoci un lettore che volesse approfondire gli studi di
un autore! Ecco, dunque, la necessità di una raccolta simile, di una silloge che
offra il quadro di una ricerca che si distende nel tempo e che viene condotta
sulle fonti. Qualcuno, ormai, nell’era di internet, comincia a credere che basta
accendere un computer per essere in grado di scrivere dei lavori scientifici,
“scaricando” qua e là qualche dato; nulla di più errato, fermo restando che
siamo tutti debitori, in qualche modo, alla “rete”.
Corsi spazia nei secoli con acume, passando dall’epoca di Carlo V, che
qualcuno ha addirittura immaginato a San Severo, fino ai giorni nostri.
Ma c’è anche un senso più profondo alla base di questo volume e la chiave
per coglierlo è nei brani del primo capitolo, “Preludio”, che sono, poi, quelli
più creativi e aperti ad una nota di poesia. Corsi, come tanti altri prima di
lui, riflette sulla labilità della vita, ritorna sulle memorie personali e
familiari, che si intrecciano indissolubilmente con quelle di una città, ed ecco
che il filo rosso lo riporta tra quelle vie sanseveresi dove non camminano più i
suoi genitori e i suoi cari, ma dove c’è sempre un varco per i ricordi, per la
ricerca di quel “se stesso” che oggi vive a Bari, ma che non dimentica i luoghi
dove la storia è iniziata. Un tributo di sentimento, insomma, che lascia poi
spazio al rigoroso smontaggio di una falsa fonte, quella relativa alla venuta in
città di Carlo V, all’indagine su San Severo nel Settecento, con i suoi fasti, i
suoi drammi e i suoi monumenti, ancor oggi oggetto di ammirazione, ai personaggi
dell’Ottocento. Non manca, nella parte finale, un tributo a Nino Casiglio, un
maestro della passata generazione che ha avuto anche una viva passione per la
storia. Di qui le attenzioni e le precisazioni di Corsi.
Ci vorrebbe molto tempo per passare in rassegna i vari contributi di
quest’opera, che alla fine conferma la vitalità di una ricerca pluridecennale,
ma anche la vitalità di una comunità, quale quella di San Severo, che vanta un
passato di prim’ordine, che andrebbe tutelato e rispettato meglio da parte di
tutti.
Torna ad Archivio Letterario Pugliese