I ROMANZI DI ALDO PALAZZESCHI
E’ da poco in libreria un nuovo Meridiano dedicato alle opere di Aldo Palazzeschi, e precisamente ai suoi romanzi (Tutti i romanzi, a cura di Gino Tellini, pp. 1739, euro 49).
Nella prestigiosa collana mondadoriana sono già da tempo ospitate le sue novelle e le sue poesie; ora il quadro si amplia ulteriormente, con il primo volume di un ampio progetto editoriale, che porterà alla pubblicazione, in due tomi, dell’intero corpus di romanzi dello scrittore fiorentino.
Si tratta di un impegno ampiamente legittimato dalla qualità e dall’importanza delle opere, che fanno di Palazzeschi, per consolidato giudizio critico, uno dei protagonisti del secolo che ci siamo appena lasciati alle spalle.
La cura del volume, del resto, non poteva essere affidata in mani migliori, visto che il professor Tellini, docente all’Università di Firenze, è da tempo un acuto indagatore della produzione di Palazzeschi, di questo grande vecchio delle patrie lettere scomparso nel 1974, ad 89 anni.
Il suo vero nome, com’è noto, era Aldo Giurlani, figlio di un commerciante benestante; nato nel 1885 nel capoluogo toscano, ha avuto dal punto di vista letterario una formazione irregolare, che però si è trasformata in un elemento positivo, arricchendo la sua particolare vena artistica, che gli ha permesso di eccellere nella prosa come nella poesia, nel genere lungo come in quello di breve respiro. Una peculiarità che Tellini non manca di evidenziare nella sua Introduzione, completando poi il discorso nelle articolate e meticolose Notizie sui testi, che rendono il volume in questione uno strumento ormai indispensabile per addentrarsi nell’analisi dell’opera di Palazzeschi.
In questo senso, il volume in questione si dimostra ampiamente all’altezza della qualità della collana, anzi, si pone decisamente al di sopra della media.
Dal punto di vista critico, poi, va evidenziata la presenza anche del saggio di Luigi Baldacci, intitolato Uno scrittore in libertà, un contributo, il suo, ancor più significativo, se si pensa che lo studioso si è spento due anni fa, pochi mesi dopo aver consegnato il saggio in questione, frutto anch’esso di una lunga frequentazione con i testi di Palazzeschi.
Nel primo Meridiano sono compresi quattro romanzi, a partire da “:riflessi”, del 1908, stravagante sin dal titolo, che fa pensare, al primo impatto, ad un clamoroso errore di stampa. Ed invece Palazzeschi omette il riferimento iniziale, lasciando a mezz’aria i due punti e il nome. Seguono, poi, il romanzo futurista Il codice di Perelà, La piramide e Le sorelle Materassi. In Appendice, però, sono incluse le redazioni definitive di :riflessi, con il titolo di Allegoria di Novembre, e de Le sorelle Materassi, risalenti entrambi al 1958.
Scrupoloso ed incontentabile, lo scrittore toscano ritornava regolarmente e in profondità sui suoi lavori, rifiutando, nei fatti, l’idea dell’opera completa e definitiva, il che pone anche dei problemi filologici, risolti, in questo caso, dando la preferenza alle prime redazioni, che si distendono nell’arco di vari decenni. La filologia di un tempo era molto più rigida nel rispetto dell’ultima volontà dell’autore, con scelte più meccaniche; ma conta anche il giudizio, e per gli studiosi Palazzeschi, rituffandosi nei suoi lavori, li peggiorava. Di qui l’opzione accolta nel Meridiano in questione, che però non manca di presentare due ultime redazioni, a proposito dei due romanzi più importanti e significativi.
Intorno a Il codice di Perelà e a Le sorelle Materassi spesso i lettori e gli studiosi si sono divisi. Alcuni hanno assegnato la palma all’opera più sperimentale, la prima, apparsa nel 1911, che si lega alla fase futurista e alla stretta collaborazione con Martinetti; altri, invece, hanno avvertito maggiormente il fascino del romanzo degli anni Trenta, più sensibile al clima del ritorno all’ordine.
Questione di gusti, evidentemente, e le scelte sono legittime, compresa la nostra, più sensibile al fascino dell’omino di fumo, Perelà, prima osannato dagli uomini e poi repentinamente disprezzato e condannato. L’unico errore da evitare, però, è quello di chi divide drasticamente e arbitrariamente le varie tappe di un cammino artistico che Tellini riconduce ad una sua unità, ponendo anche l’accento su quel fatto personale che ha così inciso nella sua vita umana ed artistica, ossia “il trauma dell’adolescente per la rivelazione a se stesso della propria diversità sessuale, causata da impotenza per malformazione fisica: un trauma che il tempo ha lenito ma non cicatrizzato, e che negli anni della sua giovinezza si è accompagnato all’ossessione del suicidio”. Un dato che Palazzeschi ha avvolto nel riserbo, ma operante.
L’ampio volume, completato anche da una sezione di Allegati, offre tutte le risposte, permettendo di confrontarsi direttamente con i testi di Palazzeschi e di avere delle preziose indicazioni di lettura, che aiutano ad addentrarsi ulteriormente nell’uomo e nella produzione romanzesca di uno tra gli scrittori più importanti del Novecento.
Aldo Palazzeschi, Tutti i romanzi, 2004, a cura di Gino Tellini, pp. 1739, euro 49