ORIANA FIDANZA, "LA MALA EDUCAZIONE"
E’ da poco giunto in libreria un volume che affronta un tema di grande rilevanza: si tratta de “La Mala Educazione” ed è opera di Oriana Fidanza (Edizioni del Poggio, Poggio Imperiale, pp. 195, euro 12,50). L’autrice, classe 1971, è una professoressa liceale di lettere classiche, nata a Foggia, che ha dalla sua una notevole esperienza didattica, oltre ad aver già pubblicato altri lavori.
Il punto di vista della saggista è chiarito efficacemente dal sottotitolo,
“Genitori portatori (in)sani di illegalità”, e dalla foto in copertina, che è
poi una sequenza de “L’educazione sentimentale”, un episodio appartenente al
film “I mostri” di Dino Risi, del 1963. Un padre, ossia Ugo Tognazzi, insegna al
figlio come ingannare il prossimo, ma alla fine ne pagherà le conseguenze nel
peggiore dei modi. Proprio questo è il cuore delle argomentazioni della
professoressa Fidanza, che nota nella scuola di oggi una notevole e inquietante
divaricazione tra il ruolo dei genitori e quello dei docenti. Un tempo
lavoravano di comune accordo, pur nell’ovvia distinzione dei ruoli. Il docente
veniva rispettato dai genitori e, di conseguenza, dai figli, in nome di una
comune missione educativa. Da un po’ di tempo, però, una conseguenza negativa
del ’68 ha messo in crisi il principio d’autorità, rendendo progressivamente i
genitori dei meri complici dei figli. Di qui la maleducazione imperante e la
crisi d’identità dei docenti, privati ormai di un proprio ruolo e frustrati in
tutti i sensi.
Il punto di vista della Fidanza è ovviamente quello di una docente che
cerca in tutti i modi di onorare la propria professione, ma non mancano delle
critiche anche verso la categoria d’appartenenza. Anzi, nota l’autrice, non di
rado i docenti-genitori si distinguono per la loro scorrettezza nei confronti
dei propri colleghi, impegnati a far rispettare delle regola elementari di
comportamento.
La Fidanza ha costruito intorno a questo tema 10 capitoli che si leggono
con facilità e piacere. Talvolta una nota di comicità stempera l’amarezza di chi
combatte una battaglia difficile, anzi impossibile, dal momento che bisognerebbe
educare prima i genitori, poi gli studenti. La famiglia, infatti, non può essere
sostituita dalla scuola, e dunque sul banco degli accusati finiscono proprio
mamma e papà. Il libro offre a tal proposito un campionario di scuse e di
situazioni che sarebbero solo esilaranti se non si trattasse di un problema
grave, che porta con sé mille conseguenze, dal bullismo alla droga.
I genitori non hanno tempo o, meglio, non vogliono trovarlo, e il male
s’incancrenisce. Soluzioni pratiche? Su questo la Fidanza è troppo esperta per
nascondersi dietro delle vuote parole, e fa bene, ma il richiamo all’episodio de
“L’educazione sentimentale” è fin troppo esplicito: investire sulla
maleducazione dei figli è un pessimo affare. Prima o poi il pargolo ribelle
rivolgerà la sua lama contro i propri genitori. E’ bene saperlo.