LA CAPITANATA A MILANO
OCCASIONI LETTERARIE ED ENOGASTRONOMICHE
LA CULTURA DELLA NOSTRA TERRA
Lo scorso 29 marzo, a Milano, presso la bellissima Sala Barozzi dell’Istituto dei ciechi di via Vivaio, si è tenuta una manifestazione intitolata “La Puglia con la Capitanata a Milano. Occasioni letterarie e... enogastronomiche”. L'incontro, che è stato organizzato dalla Provincia di Foggia, dalle Edizioni del Rosone e dall'Associazione Regionale Pugliesi, ha messo subito in evidenza l’inadeguatezza della vecchia contrapposizione tra Nord e Sud, spostando l’attenzione su di una realtà in rapida trasformazione, in cui i pugliesi sono chiamati a dare sempre di più il meglio di sé, in un processo di generale arricchimento umano.
Milano è una città cosmopolita e aperta, che ha offerto tanto alle migliaia di corregionali che nei decenni scorsi vi si sono stabiliti, svolgendo spesso lavori umili, ma dimostrandosi capaci anche di percorrere delle rapide carriere, in virtù delle proprie capacità. In cambio, i pugliesi hanno saputo vivificare e migliorare questa realtà.
Il bisogno di unirsi, di salvare le radici, è alla base di associazioni che contano molti iscritti, gente che non nasconde, com’è giusto, le proprie origini e, perché no, anche la propria malinconia di emigrati, quella necessità quasi fisica di parlare di luoghi e uomini legati alla propria giovinezza. E’ un bisogno nobile e umanissimo, che si lega allo sforzo di trasmettere anche ai figli e ai nipoti l’attenzione verso le radici. La globalizzazione, in fondo, che a Milano si respira più viva che mai, ha acuito, non spento, quest’anelito.
La manifestazione è stata introdotta dall'assessore regionale all’artigianato Domenico Zambetti, nelle sue vesti di presidente dell'Associazione culturale “Il Rosone” di Milano. Zambetti, nato a Bari, vive e lavora nel capoluogo lombardo dagli anni Settanta. Nel suo discorso ha sottolineato la vitalità della Puglia, vista nel suo rapporto dinamico con la Lombardia.
E’ poi seguito il saluto dell’Assessore alle Politiche educative, comunitarie e turismo della Provincia di Foggia, Giuseppe De Leonardis, che ha voluto rimarcare l'importanza di queste manifestazioni, in cui la cultura si sposa con l'economia, in un connubio virtuoso e naturale.
E’ stata poi la volta delle relazioni. Il primo a prendere la parola è stato il prof. Francesco Lenoci, vice-presidente dell'Associazione Regionale Pugliesi di Milano e docente universitario, che ha tenuto un discorso articolato e stimolante, in cui ha affrontato vari temi, rimarcando, tra l’altro, che a Milano i pugliesi attualmente residenti sono circa 80.000, la prima comunità regionale presente, ben radicata nel territorio, annoverando tra i suoi soci commercianti, imprenditori, professionisti, giornalisti, professori e studenti universitari. L’Associazione Regionale Pugliesi raccoglie oltre 400 nuclei familiari, che vivono un rapporto molto stretto con la terra natia, costituito da vincoli di sangue e da conseguenti costanti visite.
Ai soci dell’associazione che riunisce i pugliesi di Milano il prof. Lenoci ha ricordato un compito fondamentale, che è quello di essere i primi promotori turistici della regione d’origine. Il turismo in Puglia, dunque, si alimenta proprio da lontano, sentendo parlare delle ricchezze culturali e paesaggistiche, delle cattedrali, delle spiagge, dei musei.
Lenoci ha avuto poi parole di elogio per i volumi presentati nel corso dell’incontro, “Occasioni letterarie pugliesi” e “Saggi, scrittori e paesaggi. Nuove occasioni letterarie pugliesi”, che approfondiscono lo studio letterario di una regione ritenuta, ingiustamente, povera di letteratura.
L'Istituto dei Ciechi di Milano
MILANO E LA PUGLIA
Ha preso poi la parola Benito Mundi, direttore della collana “Testimonianze”, che ha sottolineato i pregi dei nove volumi finora editi, soffermandosi anche sul tipografo-editore Alessandro Minuziano, nato a San Severo e trasferitosi proprio a Milano, dove ha lasciato prove di grande bravura nel suo campo, insegnando anche nelle Scuole Palatine. A tal fine, sono state proiettate delle immagini tratte dai volumi di Minuziano, tra cui la riproduzione della xilografia contenuta nel volume di Bernardino Corio “Historia di Milano”, del 1503, che campeggia su tutte le copertine della collana “Testimonianze”. “E’ bello doppo il morire vivere anchora”, si legge in questa xilografia, così compitamente classica, ed è un invito ad operare in modo virtuoso, lasciando dei segni della propria operosità.
L’editrice Falina Marasca nel suo intervento ha ripercorso il cammino seguito dalla casa editrice “Il Rosone”, un viaggio iniziato proprio a Milano, nel 1978, quando nel ristorante “La porta rossa” nasceva il periodico omonimo, voluto dal compianto Franco Marasca, insieme con un gruppo di amici e collaboratori. Da allora il seme ha dato molti frutti.
Un saluto è stato portato dal preside Raffaele Cera, che sta per dare alle stampe un nuovo volume dedicato ai luoghi dello spirito, dopo quello edito nel 2006.
Francesco Giuliani, italianista, autore dei già citati volumi “Occasioni letterarie pugliesi” e “Saggi, scrittori e paesaggi. Nuove occasioni letterarie pugliesi”, ha ringraziato per l'attenzione e per le belle parole espresse dai presenti al tavolo della manifestazione, soffermandosi sulla necessità di valorizzare la Puglia letteraria, finora troppo poco considerata.
Giuliani ha sottolineato con compiacimento che il tempo degli emigrati senza cultura, che si vergognavano delle proprie origini, è per fortuna finito. I pugliesi siedono anche nelle stanze dei bottoni, occupando posti strategici nell’ambito della cultura, della politica, delle attività manageriali. Si è creato, così, un vasto pubblico al quale vanno dedicate molte energie da parte dei pugliesi rimasti al Sud. Di qui la necessità di incentivare la diffusione della pubblicistica e dell’editoria regionale, in modo da favorire quella sempre più orgogliosa rivendicazione delle proprie radici.
Egli ha ricordato con soddisfazione che la più importante storia della letteratura italiana, quella di Francesco De Sanctis, è stata pubblicata quando il critico campano era deputato del collegio di San Severo. In Puglia De Sanctis godeva di una grande stima, tanto da ottenere la rielezione per più volte, fino alla scelta di rappresentare il collegio nativo, di cui ci parla nel celebre “Viaggio elettorale”. E’ solo un esempio, ovviamente, che si aggiunge a quelli contenuti nei due volumi presentati nel corso dell’incontro.
La strada, ha concluso Giuliani, è sempre la stessa, quella della cultura, e un unico imperativo impegna i pugliesi residenti come quelli trasferitisi a Milano. La Puglia è ovunque ci sono dei pugliesi.
GLI ALTRI VOLUMI DELLA COLLANA
Parlavamo di occasioni anche enogastronomiche. La giornata è stata infatti completata dalla presenza di alcuni espositori, che hanno portato alcuni prodotti caratteristici della nostra regione, a partire dal pane. In questo modo, anche il corpo, dopo lo spirito, ha avuto la sua parte.
Oltre ai due volumi in precedenza ricordati, la collana “Testimonianze”, diretta da Benito Mundi, ospita altri sette testi, editi a partire dal 2002, sempre per i tipi delle Edizioni del Rosone di Foggia.
Il primo volume, nel 2002, è stato “Incontri memorabili”, l’ultimo regalo di un grande vecchio della cultura pugliese, Pasquale Soccio, che parla dei rapporti avuti con personaggi del calibro di Benedetto Croce, Giovanni Gentile, Giuseppe Ungaretti, Cesare Angelini ed altri.
Nello stesso 2002 è stata la volta di “Viaggi letterari nella pianura”, un lavoro di critica firmato da Francesco Giuliani, italianista e da sempre firma del nostro Giornale, al quale si devono anche altri volumi della collana. La prefazione è del prof. Domenico Cofano, ordinario di Letteratura italiana all’Università di Foggia.
In questo lavoro il Tavoliere, seconda pianura italiana, diventa lo sfondo di opere di particolare rilievo.
Il nesso tra la Puglia e Milano ritorna, in modo significativo, nel volume di liriche di Giuseppe Annese “Morire di speranza”, del 2004. Nato a San Severo nel 1932, Annese trovò proprio nel capoluogo lombardo la sua collocazione naturale, lavorando come pubblicitario in alcune agenzie. Un “lombardopugliese”, com’è stato definito, che ci ha lasciato una produzione, apparsa postuma, in cui spicca la sua solitudine esistenziale, la sua visione dolente e malinconica dei giorni.
Con il sesto volume della collana, nel 2006, la collana “Testimonianze” propone un classico del 1907, “Il Gargano” dello scrittore forlivese Antonio Beltramelli. Il suo reportage dello Sperone della penisola è ricco di pagine affascinanti, in cui si ritrova una terra isolata e povera di attenzioni da parte dello Stato, ma ricca di virtù umane e di sfondi paesaggistici incantevoli.
Il settimo libro, “I luoghi dello spirito”, sempre del 2006, è a firma di Raffaele Cera, per molti anni preside nei licei. La prefazione è di Joseph Tusiani, già docente universitario negli Stati Uniti, dove vive, alternando lunghi periodi nella sua amata San Marco in Lamis.
Negli ultimi due volumi domina la figura di Alfredo Petrucci (1888-1969), nato a Sannicandro Garganico, uno tra i maggiori intellettuali pugliesi del Novecento. Direttore per lunghi anni del Gabinetto Nazionale delle Stampe, a Roma, Petrucci ci ha lasciato anche delle opere letterarie. Di qui l’idea di riproporre la silloge di novelle “La povera vita”, apparsa originariamente a Siena nel 1914. Per la prima volta un’opera narrativa di ragguardevole livello è ambientata nel Gargano.
L’ultimo testo della collana, ancora fresco d’inchiostro, è invece una monografia, intitolata “Alfredo Petrucci. Le lettere, il Gargano e lo scrittore”, ancora a firma di Francesco Giuliani, che ha dedicato molte attenzioni a questo personaggio ingiustamente trascurato, malgrado i tanti meriti accumulati in una vita densa di studi e di pubblicazioni.
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