FIERA DEL LIBRO
PRESENTATI I LIBRI DI D’AMARO E FRACCACRETA
Anche quest’anno la Fiera del Libro di San Severo ha rappresentato un momento di particolare rilievo nell’ambito culturale, offrendo un ampio campionario della produzione libraria locale e nazionale. Per l’occasione si è ritornati all’antico, ossia ai suggestivi locali della scuola elementare San Benedetto, nell’antico complesso delle Benedettine, dove l’esposizione si è già tenuta nel recente passato. Immutato è anche il periodo scelto, a ridosso delle feste natalizie, offrendo anche la possibilità di pensare ad un regalo particolare. Non c’è nulla di meglio, infatti, di un libro, per fare un regalo ad una persona della quale si ha stima.
La Fiera ha richiamato tantissimi concittadini, sensibili al fascino della carta stampata e alla particolarità dell’evento. Come sempre, ha organizzato il tutto Felice Miranda, presidente dell’associazione “Valorizziamo San Severo”, con il patrocinio della Città di San Severo, che ha inserito la mostra nell’ambito delle manifestazioni del “Natale in Città”.
Nell’ambito della Fiera, è stato incluso anche un incontro culturale di alto livello, che ha visto la presentazione di due novità librarie, “Camera di guardia”, di Enrico Fraccacreta, e “Il nostro Adriatico”, di Sergio D’Amaro. I volumi sono stati presentati da Francesco Giuliani, mentre l’attore Luigi Minischetti ha letto dei brani particolarmente significativi.
La serata, tenutasi nello stesso complesso di San Benedetto, di fronte ad un pubblico attento e qualificato, è stata aperta dall’assessore alla Cultura, Michele Monaco, che ha espresso il suo compiacimento per l’iniziativa e per la scelta dei libri da presentare, portando i saluti dell’intera Amministrazione comunale.
Ha poi preso la parola il relatore, Giuliani, che ha preso in esame il volume di Sergio D’Amaro. Nato a Rodi Garganico, ma residente da tempo a San Marco in Lamis, dove insegna lettere nelle scuole superiori, D’Amaro ha al suo attivo vari testi, sia creativi, come le liriche di “Beatles”, che di critica, dedicate tra l’altro a Carlo Levi. Il suo ultimo lavoro, “Il nostro Adriatico”, è incluso in una collana di testi intitolata “Ori del Gargano”, diretta da Giuseppe Cassieri per i tipi della Schena di Fasano.
Nel libro, ha ricordato Giuliani, si ripercorre la storia dei venditori di agrumi del Gargano, ed in particolare della zona di Rodi Garganico, che a cavallo del Novecento portavano i loro preziosi prodotti ovunque, persino negli Stati Uniti, superando non poche difficoltà. D’Amaro, avvalendosi anche di un pregevole corredo iconografico, ha recuperato alla memoria collettiva momenti e nomi che rientrano in un’antica tradizione. Il rapporto dei garganici con il mare è antichissimo, e il lavoro lo ha ricordato, anche a favore delle giovani generazioni.
Lo stesso D’Amaro, intervenendo, ha sottolineato l’interesse che c’è per queste tematiche, testimoniato dalla recente riproposizione di alcuni volumi, come quello di Giuseppe Del Viscio, “Coltivazione malattie e commercio degli agrumi”, edito dalla Gerni di San Severo nel 2005.
Dopo la lettura di un brano tratto dal capitolo finale, da parte di Luigi Minischetti, si è passati alla presentazione di “Camera di guardia”, di Enrico Fraccacreta. Il volume di liriche, edito di recente dai “Quaderni del Battello Ebbro” e recensito anche sulle pagine del nostro Giornale di San Severo, si conferma come un’opera solida e ispirata.
Giuliani ha sottolineato la valenza culturale del libro, inserendolo in un filone di scrittori della pianura, capaci di dare una profonda significatività agli elementi che caratterizzano il mondo del Tavoliere. E’ una vena cha nasce dal contatto con le presenza consuete della città e della campagna, per parlare a tutti gli uomini, suggerendo l’idea della necessità di salvare la parte più ricca e nobile della tradizione. Di qui le liriche di Fraccacreta, che si snodano con la loro densità semantica, con la loro necessità. Accanto alle liriche, Giuliani ha anche rimarcato la novità rappresentata dalla presenza di alcune parti in prosa, memorie e racconti legati alla stessa saga familiare, nonché di varie fotografie. Si tratta di elementi di fondamentale rilievo, che completano il discorso di Fraccacreta, mostrando la sua sincera volontà di un dialogo con il lettore, in nome di una precisa visione artistica e ideale.
Anche in questo caso, l’autore ha aggiunto delle parole esplicative, sottolineando che in effetti il suo discorso parte dal passato per mirare al futuro delle giovani generazioni, ricordate nell’ultima prosa del volume, letta poi, non a caso, dall’attore Minischetti.
Un breve dibattito ha poi chiuso la bella serata culturale.