2010: GIOVANI E DONNE SUGLI SCUDI
COSA SI LEGGE A SAN SEVERO
Come ogni inizio di anno, da più parti sono stati diffusi i dati sulla lettura dei libri. Anche a San Severo la Libreria Orsa Minore ha reso noto le proprie graduatorie, che vedono al primo posto il bestseller meridionalistico “Terroni”, di Pino Aprile. Ma qual è lo stato dell’arte nella città dei campanili? Per approfondire il tema, abbiamo rivolto alcune domande al contitolare della libreria, Michele Piscitelli.
In primo luogo, Piscitelli ha ritenuto soddisfacente il bilancio delle vendite del 2010. “Abbiamo tenuto bene – ci dice – e questo dato è molto significativo, visto che il 2009 aveva fatto registrare un considerevole aumento. Segno che anche da noi la lettura sta conoscendo un buon momento, a dispetto della crisi generale, che sta colpendo duro in tanti ambiti. C’è interesse verso i libri e la nostra libreria rappresenta un punto fermo nel settore, in grado di soddisfare le richieste non solo di molti clienti sanseveresi, ma anche del circondario. Abbiamo lettori provenienti da Torremaggiore, Apricena, San Nicandro, San Paolo, dal Gargano, insomma, da vari comuni della provincia, che non disdegnano di curiosare tra i nostri scaffali”.
Quanto alla tipologia, l’identikit del lettore è invariato: si tratta per lo più
di giovani e di donne. Gli studenti, infatti, confermano il loro attaccamento
verso la carta stampata. Vengono in libreria da soli o accompagnati dai propri
genitori, mostrando spesso di avere le idee ben chiare. Piacciono i classici,
scelti magari su sollecitazione dei docenti, e le saghe del momento.
Attualmente, ci conferma Piscitelli, è il turno delle storie di vampiri, che
spopolano letteralmente. Si è partiti con “Twilight”, di Stephenie Meyer, poi
anche altre case editrici si sono tuffate nell’impresa, trovando degli
acquirenti.
Le ragazze, poi, leggono di più dei ragazzi. La differenza è evidente, anche solo osservando episodicamente i frequentatori della libreria. Il dato, tra l’altro, è omogeneo con quanto avviene a livello nazionale. Forse i ragazzi sono più portati verso le discipline scientifiche e pratiche, a differenza delle loro coetanee, che si mostrano più vicine all’ambito umanistico. Di certo, negli anni delle scuole medie molte ragazze frequentano volentieri la libreria, mostrando un attaccamento che non sempre si mantiene negli anni successivi, quando il tempo libero diminuisce e si affacciano altre incombenze e altri impegni.
Ma c’è una fascia d’età che non frequenta quasi mai la libreria? Certo, risponde Piscitelli, ed è rappresentata dagli uomini al di sopra dei cinquant’anni. In genere non rivelano interesse per la lettura; le uniche eccezioni riguardano i testi di storia locale, ma è davvero troppo poco per gente matura, che potrebbe rappresentare un importante serbatoio di lettori.
Da questi dati è facile sfatare l’immagine di una gioventù distratta e troppo legata al computer e ai social network. Intendiamoci: in Italia, e al Sud soprattutto, si legge troppo poco, ed è necessario fare ogni sforzo per aumentare il numero degli appassionati, di coloro che dedicano un po’ del proprio tempo al contatto con il libro. Ma, nell’ambito di questo più generale problema, è evidente che bisogna recuperare al mondo della cultura soprattutto le persone con qualche anno sulle spalle, quelle, cioè, che appaiono del tutto disinteressate all’argomento, le cui letture si sono fermate al tempo della scuola.
Piscitelli, poi, conferma l’incidenza della televisione nella scelta dei libri.
“C’è un rapporto diretto – ci dice – tra le apparizioni televisive di alcuni
noti personaggi e le vendite. Il giorno dopo i clienti vengono in libreria e
chiedono immediatamente quel preciso libro, che magari in precedenza era stato
del tutto ignorato. E’ un effetto che dura qualche giorno, poi la situazione
ritorna come prima. Un altro fattore importante è rappresentato dalle
presentazioni che si svolgono in libreria. Ne facciamo molte, e spesso si
risolvono in un successo per gli autori, specie quelli che riescono a mobilitare
in modo massiccio amici e parenti. Anche in questo caso le vendite si impennano,
per poi ritornare nella norma”.
Come si nota, dunque, questi dati offrono degli spunti di interesse, validi sia
a livello locale che emblematici di quello che è il momento generale della
lettura in Italia.