"LA MANTENUTA CON I CIOCCOLATINI"
L'ULTIMO LAVORO DI LEONARDO AUCELLO
E’ da poco giorni in libreria un interessante lavoro di
Leonardo Aucello, intitolato “La mantenuta con i cioccolatini” (Edizioni Starale
3, San Marco in Lamis, pp. 141). L’autore è un dirigente scolastico di San Marco
in Lamis, classe 1961, che coltiva da molti anni un vivo amore per la scrittura,
che si è concretizzato finora in varie pubblicazioni e nella collaborazione a
numerose testate giornalistiche. Nell’elenco dei libri si passa da testi
poetici, composti in dialetto e in italiano, a scritti di critica letteraria e
di storia locale, nei quali l’autore mette a frutto anche la sua curiosità, il
suo interesse per le cose e per la verità.
Il volumetto in questione presenta un sottotitolo indicativo,
“Racconti intinti di cronaca”. Si tratta, insomma, di pagine narrative, che
cedono il passo, in maniera più o meno evidente, all’interesse storico e
letterario, alla partecipazione, più o meno diretta, alle vicende che hanno
segnato i cambiamenti della nostra terra.
Nei primi contributi, così, domina un clima da don Camillo e
Peppone, adattato alla realtà garganica. E’ il caso di “Le campane parrocchiali
nel comizio di Giuseppe Di Vittorio” e de “Il camion della propaganda
elettorale”. Nel primo brano il sindacalista e onorevole comunista viene
disturbato nel suo discorso da un malizioso suono di campane, ma tutto finisce
con una battuta, mentre nel secondo, meglio riuscito dal punto di vista
letterario, spicca la figura di padre Lorenzo, un frate tutt’altro che
rassegnato alla vittoria elettorale dei comunisti. Siamo nel 1948, alla vigilia
delle cruciali elezioni del 18 aprile, e il suo camion batte le strade della
zona per trasportare al seggio quanta più gente possibile. Si tratta di elettori
democristiani, ovviamente, ma tra questi si intrufolano anche due impenitenti
comunisti, che diventano protagonisti del divertente finale.
Aucello racconta facendo ricorso a molti particolari e a molte
divagazioni, quasi volesse godere fino in fondo la vicenda, l’aneddoto, la
situazione. Non di rado ritroviamo in queste pagine personaggi noti, come il
celebre Benedetto Croce, che possedeva dei terreni in Capitanata, e per questo
motivo trascorreva alcuni giorni dalle nostre parti, incontrando conoscenti ed
estimatori. Ma Aucello ricorda anche personaggi come il preside Pasquale Soccio,
al quale sono state intestate varie strade in comuni della provincia, a partire
da San Severo, ma che stranamente non è ancora presente nella toponomastica del
suo luogo natale. Forse, lascia intendere Aucello, è vero che nessuno è profeta
nella propria patria, vista anche l’ingloriosa sorte dei libri donati da Soccio
alla fondazione che porta il suo nome, rimasti ancora inutilizzati, a quasi
dieci anni dalla scomparsa del preside.
“La mantenuta con i cioccolatini” si chiude con un’“Appendice
letteraria sammarchese”, contenente, tra l’altro, un ispirato ricordo di Michele
Coco, un fine intellettuale garganico che sapeva rendere attuali i versi degli
scrittori ellenistici e di Catullo. Aucello lo ricorda nei panni di preside del
liceo classico di San Marco in Lamis, pronto ad accogliere a braccia aperte l’ex
alunno diventato docente di ruolo. Coco sapeva davvero essere più saggio degli
altri, come ricorda Aucello, che nel suo nome chiude questo lavoro che si legge
con piacere. La malinconia si stempera nella parola, nel ricordo, nella
sospensione del tempo. Per questo gli uomini che possono non rinunciano alla
scrittura.