D’ARAPRI’ BATTEZZA “LA DAMA FORESTIERA”

QUANDO IL VINO E’ DAVVERO CULTURA

           

 

“La Dama forestiera” è il nome dell’ultimo romanzo dello scrittore Nino Casiglio, edito dalla Rusconi di Milano nel 1983; da oggi, però, è anche il nome di uno dei raffinati spumanti prodotti dalla ditta d’Araprì di San Severo, che è stato ufficialmente presentato lo scorso 6 novembre 2007, nella sede delle Cantine di Via De Troia.

Per l’occasione, sono intervenuti, moderati dal giornalista della Rai Enzo Del Vecchio, che ha svolto da par suo il compito, con la professionalità e insieme la cordialità che lo contraddistinguono: Girolamo D’Amico, uno dei tre “moschettieri” della ditta pugliese; il sindaco della città, Michele Santarelli; il direttore emerito della Biblioteca comunale, Benito Mundi; il prof. Francesco Giuliani, italianista; l’ing. Antonio Di Stefano, genero dello scrittore scomparso, in rappresentanza della famiglia; il giornalista Francesco d’Agostino; il dr. Guido Croci, direttore amministrativo dell’Università di Foggia, in rappresentanza del magnifico Rettore Antonio Muscio.

Del Vecchio ha sottolineato, in apertura, l’importanza della manifestazione, che segna un pregevole connubio tra vino di qualità e letteratura. “La Dama forestiera”, ha rimarcato il giornalista, è un romanzo che merita di essere quanto prima riproposto, per la sua capacità di dare un ampio respiro ad una vicenda storica che ha come teatro la Capitanata.

Girolamo D’Amico ha poi spiegato le caratteristiche di questo spumante, una cuvée ottenuta da uve a bacca nera, Montepulciano e Pinot Nero, offerta al pubblico dopo cinque anni di invecchiamento, in una sobria ma elegante bottiglia magnum. “La Dama forestiera” vuole rappresentare un omaggio ad Elisa Croghan, la compagna dell’ultimo principe di Sangro, Michele.

Mundi, da parte sua, ha ricordato le tappe salienti della vicenda storica, che porta alla donazione alla comunità di San Severo di ben 1.600 ettari di terreno, da utilizzare per il progresso dell’agricoltura. Elisa fu una donna forte, scomparsa nel 1912, che a Parigi aveva incontrato l’erede di una secolare dinastia, seguendolo in terra di Puglia. Dopo la scomparsa del principe, nel 1891, tra molte difficoltà, ha attuato nel migliore dei modi possibili il suo proposito.

Giuliani si è invece soffermato sul romanzo, nel quale Casiglio modifica il cognome della donna, trasformandolo in Craig, mentre il principe di Sangro diventa principe di San Marzano. La vicenda, in ogni caso, è perfettamente riconoscibile. Ancora una volta lo scrittore sanseverese sottolinea la difficoltà di fare del bene, inteso come un vantaggio duraturo e tangibile. I propositi non bastano per gli altri uomini, mentre la realtà non di rado ostacola i tentativi più generosi.

  

 

 

 

 

La morale della storia, secondo Casiglio, è amara, visto che il vero progresso non c’è stato e il contadino è rimasto solo con la sua piccola furbizia; ma la speranza è l’ultima a morire. Né questo deve bruciare l’anelito a lasciare il mondo meno imperfetto di come lo abbiamo trovato.

L’omaggio a questa donna, dunque, ha concluso Giuliani, deve essere anche l’occasione per riprendere tra le mani il bellissimo romanzo di Casiglio, ricco, tra l’altro, di squarci paesaggistici, di visioni incantate del nostro Tavoliere. E’ un’opera che non nasconde una nota di malinconia, di fronte all’ineluttabilità della fine, un sentimento che lo scrittore trasmetteva all’ultimo di Sangro, destinato a spegnersi senza eredi diretti.

L’ing. Di Stefano ha ringraziato, a nome della famiglia, per le attenzioni dedicate a Nino Casiglio e al suo ultimo romanzo. Egli ha inoltre augurato alla ditta D’Araprì il successo che merita.

Francesco Giuliani e la Dama forestiera

 

Il giornalista D’Agostino, specializzato nel settore, ha sottolineato i progressi di questa Ditta, nata dalla passione di tre sanseveresi, D’Amico, Priore e Rapini, che sono oggi coadiuvati dai rispettivi figli. D’Agostino ha anche ricordato come gli spumanti di qualità molte volte vincano la sfida con gli champagne francesi. La vera sfida è basata sulla qualità, e D’Araprì sta seguendo la strada giusta.

Il direttore amministrativo dell’Università di Foggia, Croci, ha espresso il suo compiacimento per l’iniziativa, rimarcando l’esistenza a San Severo di ben tre facoltà universitarie, che sono in crescita, pur in un momento in generale complesso per il mondo universitario nazionale.

La serata, alla quale ha partecipato un pubblico numeroso e qualificato, è stata allietata dal “fantasma” di Elia Croghan, impersonata da una dottoressa sanseverese che si è gentilmente prestata ad impersonare la gentildonna inglese, che oggi riposa nel cimitero di Torremaggiore, insieme con il principe e la sua cameriera personale.

Ultimo atto, il brindisi con lo spumante “La Dama forestiera”, che ha aperto la degustazione di prodotti tipici locali.

 

Alla serata, Enzo Del Vecchio ha dedicato un servizio televisivo, mandato in onda da Rai Tre Puglia lo scorso 9 novembre, alle ore 14,30.

 

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