JIM LONGHI, IL DINAMICO ITALOAMERICO
E’ da poco giunto in libreria
un lavoro che aggiunge definitivamente un altro nome nell’elenco degli scrittori
italoamericani, legati alla complessa, dolorosa e insieme affascinante epopea
dell’emigrazione. Il testo in questione si intitola “Jim Longhi” ed è firmato a
quattro mani da Mariantonietta Di Sabato e Cosma Siani (Edizioni Lampyris,
Castelluccio dei Sauri, pp. 125, edizione non venale).
Entrambi gli autori hanno al loro attivo varie altre pubblicazioni. La Di
Sabato, laureata in Lettere moderne e Lingue straniere, vive a Manfredonia e
insegna nelle scuole statali, occupandosi tra l’altro di poesia dialettale.
Siani, invece, nato a San Marco in Lamis, ma residente a Roma, ha insegnato in
alcune università e vanta un ricco curriculum, con un occhio di riguardo proprio
alla letteratura italoamericana.
In questo libro, che ha come sottotitolo “Un italoamericano tra Woody Guthrie e Arthur Miller”, sono racchiusi i risultati di una ricerca che si è distesa nel tempo, arricchendosi pian piano di ulteriori conferme. Di qui una scrittura densa e ricca di dettagli, che non passa inosservata e che rappresenta un’ampia garanzia sulla serietà e sullo scrupolo degli autori, che hanno cercato e trovato documenti dalle due parti dell’Oceano.
Ma veniamo al protagonista di
questa monografia, ossia Jim Longhi, nato negli States nel 1906 e lì deceduto
nel 2006, alla bella età di 90 anni. Era figlio di due emigrati della nostra
terra, il padre, Giuseppe, di Lucera, e la madre, Rosa Zitani, di Carpino. I
due, particolare interessante, emigrarono in America separatamente, in un
periodo drammatico per la nostra realtà, e si conobbero e sposarono nel Nuovo
Mondo. Longhi è dunque statunitense, ma le sue radici italiane sono tanto forti,
che parlava correttamente la nostra lingua e visitò più volte l’Italia.
Un viaggio, in primis, è rimasto famoso perché ad esso si lega la nascita
di un bel racconto di Arthur Miller, noto alle cronache rosa anche per
aver sposato Marilyn Monroe, intitolato “Monte Sant’Angelo”. In esso due
amici giungono in visita nel paese dell’Angelo, incontrando un garganico che
seguiva degli usi ebraici, senza averne chiara consapevolezza. Merito della Di
Sabato e Di Siani è quello di aver illuminato la genesi del racconto,
dimostrando la presenza di Miller sul Gargano, nel 1948, in compagnia proprio di
Jim Longhi. Importante, a tal fine, è proprio la testimonianza del diretto
interessato, raggiunto telefonicamente nella sua casa di Manhattan e
intervistato, nel 2005.
Ma di incontri famosi Longhi ne ha avuti parecchi, come quello con Frank
Sinatra, che sostenne la sua candidatura al Congresso con parole di sperticato
elogio: “Sono Frank Sinatra e vi parlo come cittadino. Invidio agli abitanti di
Brooklyn la possibilità di mandare Vincent Jim Longhi al Congresso. Jim Longhi è
uno che ha passato quasi tutta la vita combattendo il fanatismo e l’odio
razziale”.
Malgrado l’autorevole sostenitore, Longhi non fu eletto, ma questo non
fermò la sua intensa attività. Avvocato, scrittore, drammaturgo, fu impegnato
contro le infiltrazioni mafiose nell’ambiente dei portuali di New York. Un
personaggio, dunque, singolare, pieno di sé, come ci appare da certi documenti
riportati nel libro in questione, alcuni anche inediti, che ci sapeva fare anche
con la penna.
La chiave di lettura del volume è in primo luogo letteraria, come viene
specificato in modo esplicito, ma è logico che l’attenzione degli autori si apra
spesso sul contesto sociale e umano di tempi molto difficili, quando milioni di
connazionali furono costretti a cercare un’ultima speranza a migliaia di
chilometri di distanza.
Longhi, che una foto scattata nel Natale del 2005 ritrae ridente e sdraiato su di una poltrona, ha al suo attivo un romanzo scritto in tarda età, che ha riscosso un buon successo, “Woody, Cisco & Me. Seamen Three in the Merchant Marine”, ossia “Woody, Cisco & Me. Tre marinai nella marina mercantile”, che si riferisce a vicende legate alla seconda guerra mondiale. I suoi due compagni di gesta sono due noti cantanti, Cisco Houston e Woody Guthrie, che lo convincono ad arruolarsi nella marina, affrontando alcuni viaggi molto pericolosi. Anche queste avventure sono tipiche dell’uomo. Oltre a questa parentesi romanzesca, non mancano delle opere teatrali, di cui si parla in particolare nel capitolo “Drammaturgo per caso: il teatro di Longhi”.
Il libro della Di Sabato e di Siani, nel complesso, con la sua vasta
documentazione, è senz’altro riuscito, offrendo la dimostrazione di quante
notizie si possano reperire intorno a personaggi legati alla nostra realtà, ma
finora praticamente ignorati. Un tassello di qualità che merita apprezzamento.