INTRODUZIONE

 

Dopo tante promesse e inutili attese, ecco compiersi il miracolo, ed a farlo, con la presente opera, è Francesco Giuliani, nuovo a questo genere di lavoro, ma già apprezzato in campo giornalistico e letterario per serietà professionale e per quel particolare stile, asciutto e incisivo, quasi lapidario, che informa i suoi scritti e li fa singolari.

Studi analoghi, condotti da veri o sedicenti ricercatori da almeno vent'anni a questa parte, non hanno prodotto che triti e stucchevoli articoli giornalistici, quando non si sono rivelati sterili o mere millanterie, per cui, avesse deluso anche il Giuliani, una storia del teatro "G. Verdi” di San Severo, credo, non l'avremmo letta mai.

Un'opera, questa che mi pregio di prefare, frutto di attenta analisi, difficile cernita e sapiente collage di notizie, raccolte dopo paziente scandaglio di voluminosi fascicoli, innumeri fogli sciolti e giornali d'epoca, che hanno già assunto l'aspetto di venerande pergamene.

Una ricerca storica, quindi, costellata di quegli ostacoli puntualmente presenti con monumenti di più remota origine, quali il reperimento di fonti documentarie sicure, i sempre possibili abbagli, i facili depistaggi. A riprova, v'è che, riletti alla luce della documentazione ufficiale esistente a riguardo, sono risultati inesatti, contraddittori e finanche fantasiosi dati pacificamente acquisiti come attendibili, in quanto forniti da giornalisti ben accreditati ed attivi durante tutto il lungo lasso di tempo in cui si svolse la travagliata vicenda della progettazione e della non meno tormentata costruzione del teatro.

Di queste inesattezze s'era avuto sentore da tempo, ma non era facile confutarle, mancando un autorevole referente, una documentazione inoppugnabile. Era necessario, perciò, un vaglio rigoroso di quanto già edito e, soprattutto, tentar di rintracciare nuove e irrefutabili testimonianze, impresa, come innanzi riferito, fiaccamente affrontata da alcuni cultori di storia locale, che, all'apparire dei primi seri ostacoli, preferirono prudentemente ripiegare sul più tranquillo approdo del "già pubblicato", con il convincimento, rivelatosi fallace, di assicurare così alla loro produzione una facile e sicura credibilità.

Finalmente, a porre termine a stocastiche indagini ed a stilare una trattazione esauriente sul nostro teatro è intervenuto il Giuliani, rotto ad altre fatiche, si diceva, ma dotato anche del necessario rigore metodologico e di puntigliosa costanza per sobbarcarsi a quest'altra incombenza.

Il caso ha voluto, poi, che divenisse alfine fruibile l'Archivio Storico comunale, arca preziosa e ancor tutta da esplorare di documenti non antichissimi, ma di prima mano, solo di recente opportunamente sistemato, ed al quale, il nostro, fa riferimento costante.

Si è parlato, finora, del "G. Verdi", che è sì l'argomento principe, ma non certo l'unico di quest'opera, che non perde di vista né il vecchio, o meglio, i vecchi teatri di Sansevero, né la produzione teatrale di nostri concittadini, che operarono dalla fine dell'Ottocento agli anni sessanta di questo secolo.

Anche sul vecchio teatro, il cosiddetto Proto-Teatro del XVIII sec., che si chiamerà "Real Borbone", dal 1819 e "Comunale", dopo l'Unità d'Italia, l'autore vivaddio fa chiarezza sulle sue origini e ristrutturazioni, e ne ricorda l'eleganza, i fasti, il rapido declino.

Un'altra chicca riportata nel libro è la notizia della contemporanea presenza, oltre al Real Borbone, di altri due teatri verso la fine del secolo scorso, l'uno specializzatosi in rappresentazioni drammatiche, l'altro in quelle comiche.

Stupefacente, ancor più perché misconosciuta, è la mole dei lavori teatrali prodotti in loco, che, se non giungono mai a livelli altissimi, pure non sono dozzinali, anzi, andrebbero riproposti e meglio valutati.

Non ho dubbi che questa pubblicazione trovi favorevole accoglienza tra i miei concittadini, anche tra quanti hanno in uggia le seriose trattazioni storiche, perché l'argomento è di quelli che attraggono e la felice penna dell'autore non ne aggiunge che fascino.

Roberto Pasquandrea

Torna alla scheda del libro