LE RAGIONI DI CALDEROLI

I FURBETTI DEL CALCIO

 

Il leghista Calderoli è un personaggio che fa spesso discutere. In molti casi compie l’errore di parlare prima di assicurarsi che il cervello sia in funzione, e i risultati si vedono. Altre volte, però, mostra un buon senso che non può essere liquidato con qualche battuta o, peggio, con qualche penosa difesa d’ufficio, come quella fatta dai vertici istituzionali del calcio in Italia o da politicanti come il ministro La Russa, che scambia il ministero per un club calcistico.

Cos’ha detto di tanto strano Calderoli? Semplicemente ha ricordato i guadagni milionari di tanta gente che si aggira nel mondo del calcio, dai giocatori agli allenatori, dai presidenti ai procuratori, mentre le persone comuni stanno stringendo la cinghia sotto i tagli della finanziaria e della crisi mondiale. E’ un discorso tanto strano? A noi sembra proprio di no.

Quando si parla di calcio in Italia, bisogna prendere in considerazione almeno due aspetti. Il primo è quello dell’effetto calmante che certe manifestazioni hanno sul popolino. I romani parlavano di “panem et circenses”, i borboni di “festa, farina e forca”, e sul tema ci sono infinite variazioni, ma il concetto è sempre quello: la gente quando pensa agli argomenti seri è pericolosa. Meglio distrarla con il calcio e con le feste: si sfogano davanti alla televisione, sfilano per il paese con i clacson a mille, poi se ne vanno buoni buoni a letto.

L’Italia ha oggi bisogno di moltissimo calcio, specie pensando che si sta festeggiando il centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, in un contesto in cui le polemiche superano gli apprezzamenti, e che è appena iniziato l’appuntamento con i mondiali del Sudafrica, e mai come in queste occasioni si vedono sventolare tanti tricolori dai balconi.
            Dunque, i soldi dati al mondo del calcio rientrano in una trasparente logica, sono una sorta di ringraziamento che i potenti danno per l’aiuto offerto nel mantenimento dello status quo. Se la gente non litigasse per l’Inter, per i derby, se non si accapigliasse sui capricci dei campioni di turno, potrebbe persino interessarsi in modo serio della vita politica o di altri argomenti importanti, con grande pericolo per i burattinai di turno.

Detto questo, non sappiamo se ridere o piangere quando sentiamo dire da certi personaggi che il calcio si regge da solo in Italia, dunque è un affare privato. Davvero? E da quando? Noi ricordiamo le agevolazioni concesse per il pagamento delle tasse a certe squadre (mentre a noi le tasse le tolgono alla fonte!), ricordiamo la consuetudine di molte società di pagare in nero parte dello stipendio ai giocatori, ricordiamo le leggi che favoriscono alcune persone che casualmente sono presidenti di società. Chissà se gente come Abete e Pescante, per fare qualche nome, sa dell’esistenza di una innocua leggina chiamata Cip6. Se non la conoscono, basta andare su internet. Si scoprirà che in forza di questa norma certi privilegiati hanno diritto a rivendere ad un prezzo superiore a quello di mercato l’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili o assimilate. Si tratta di persone come un certo Moratti e una certa Sensi, casualmente proprietari dell’Inter e della Roma, che guadagnano somme astronomiche in questo modo. Qualcuno si è permesso persino di ricordare che eliminando il Cip6 le bollette dell’energia della gente comune sarebbero più basse! Che irriconoscenza nei confronti del presidente della squadra campione d’Europa e dei suoi rivali di campionato! Se poi si vuole leggere qualche fonte più sicura, basta sfogliare il Sole 24 Ore, ad esempio, o altri quotidiani sui quali scrivono giornalisti senza fette di prosciutto sugli occhi ( o abbonamenti gratis nelle tasche, che è lo stesso).

Quanto a Calderoli, sta cercando di eliminare questa stortura, ma il ministro La Russa dice che dovrebbe pensare ad argomenti più seri, mentre Moratti passa addirittura per un uomo di sinistra. E la Sinistra ufficiale dov’è? I suoi dirigenti sono tutti in tribuna numerata a Milano o a Roma? Poi qualcuno si meraviglia se gli operai votano per la Lega!

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