LIBRERIA ORSA MINORE E ROTARY CLUB
UNA SERATA PER LO SCRITTORE GUIDO CROCI
IL ROMANZO COME LIBERO CONTENITORE
Ha ottenuto un notevole successo la serata letteraria dedicata
alla presentazione del romanzo di Guido Croci “Un gatto rosso mattone”.
L’incontro si è tenuto lo scorso 7 novembre, nell’interno della Libreria Orsa
Minore, ed era organizzato, oltre che dai titolari della libreria sanseverese,
Michele Piscitelli e Gabriella De Fazio, dal Rotary Club di San Severo.
Croci, direttore amministrativo dell’Università di Foggia, è
romano di nascita ma bolognese di adozione. Da alcuni anni è alla guida dei
servizi amministrativi dell’ateneo dauno, che conta oltre 11 mila studenti,
lavorando a stretto contatto con il rettore. Oltre a ciò, egli ha pubblicato sei
romanzi, tra cui quello presentato a San Severo, al quale abbiamo dedicato una
recensione in uno degli ultimi numeri del nostro Giornale.
La serata è stata aperta da Michele Piscitelli, che ha
sottolineato l’impegno della sua libreria a favore della cultura. In poco più di
due anni di vita, Orsa Minore ha ospitato decine di iniziative a favore della
diffusione della lettura. Ad ottobre, in particolare, è stato presentato il
primo volume di liriche della dottoressa Matia Curci, davanti ad un uditorio
attento e numeroso.
Sulla produzione letteraria di Croci, Piscitelli si è detto
entusiasta, apprezzando le sue qualità di scrittura e il suo ingegno narrativo.
E’ stata poi la volta del presidente del Rotary Club di San
Severo, Enrico Fraccacreta, che ha affermato di aver inserito con grande
soddisfazione questa serata nel programma annuale del sodalizio, che sta
prestando particolare ascolto alla cultura del territorio e nazionale. Anche
Fraccacreta ha espresso apprezzamento per il romanzo di Croci, che ha
rappresentato per lui una piacevolissima scoperta.
La relazione ufficiale è stata affidata all’italianista Francesco Giuliani, che
ha posto l’accento sulla scrittura di Croci, capace di spaziare dai passi più
riflessivi a quelli più prosaici, con una grande abilità. Il romanzo, come ben
sanno i lettori del Giornale, racconta la storia di un uomo
che avverte il peso di un omicidio compiuto vari anni prima. Ha ucciso Roberta,
che voleva lasciarlo, avvelenandola. Ora è un cinquantenne che vive in Spagna, a
Barcellona, e cammina di giorno e di notte sulle Ramblas, alla ricerca del senso
della vita, in compagnia di un gatto dal pelo color rosso mattone.
Non c’è un lieto fine e il romanzo si chiude con il suicidio del protagonista,
che non riesce a sfuggire al proprio destino.
E’ un romanzo drammatico, ha concluso Giuliani, ricco di pagine inconsuete e
originali, specie quelle della prima parte.
La relazione di Giuliani è stata seguita a un intermezzo
musicale molto apprezzato, quello di Nazario Tartaglione, che ha eseguito una
sua canzone dedicata ad Andrea Pazienza. Il suo sentito omaggio ha trovato in
sala un’ascoltatrice d’eccezione, la signora Giuliana, la madre di Andrea, che
al termine della serata si è complimentata con Tartaglione, il quale, da parte
sua, si è più tardi esibito in una ninna-nanna sanseverese, accolta ancora una
volta da scroscianti applausi.
Non poteva mancare l’intervento di Guido Croci, che ha
ringraziato tutti gli organizzatori della serata e il numeroso pubblico
convenuto. Egli ha posto l’accento sull’importanza della scrittura, che nella
sua vita rappresenta ormai una componente imprescindibile, e sulla sua idea di
romanzo come libero contenitore, citando vari autori e soffermandosi su alcuni
autori, come Kundera, a lui particolarmente cari.
La sua fluente eloquenza ha tenuto desta a lungo l’attenzione
del pubblico, che ha rivolto anche delle domande allo scrittore, in un colloquio
che si è protratto anche dopo la conclusione della serata vera e propria.
IL
PESO DELLA GIOVINEZZA
Nella serata sanseverese si è parlato soprattutto di “Un gatto
rosso mattone”, ma non sono mancati i richiami al romanzo “Il peso della
giovinezza”, edito sempre per i tipi della casa editrice bolognese Pendragon,
che è freschissimo di stampa (pp. 212, euro 14).
Il sottotitolo dell’opera, “Tre casi per il professor
Francesco de Stisi”, chiarisce bene la sua struttura. Si tratta, infatti, di tre
“casi” brillantemente risolti da un singolare detective, un ex professore di
lettere passato al servizio dell’agenzia investigativa “La scelta migliore”.
Nel suo passato, come spesso accade nei romanzi di Croci, c’è
una tragedia,un incendio che ha provocato la morte della moglie e dei suoi due
figli. De Stisi è un uomo che deve ricominciare tutto daccapo, e che si mette in
gioco con tenacia, utilizzando le sue qualità di uomo di scuola abituato a
trattare con i suoi studenti.
Il titolo, “Il peso della giovinezza”, ha un carattere
provocatorio. La gioventù è per definizione leggera, spensierata, azzurra, ma
può diventare anche pesante, con conseguenze gravi anche per gli adulti, e nella
fattispecie i genitori, alle prese con rimorsi e crisi d’identità.
Il romanzo è molto gradevole e si legge con piacere,
permettendo a Croci di applicare la sua idea di romanzo come contenitore , dove
si trova di tutto, dalle citazioni dotte e dalle riflessioni sublimi ai
riferimenti alla sfera sessuale e ai casi prosaici dell’esistenza.
I giovani del romanzo hanno l’abilità di mettersi seriamente
nei guai, ma per fortuna c’è questo professore che è disposto a girare per il
mondo, riuscendo a riportare a casa la pecorella smarrita. Alla fine del primo
caso, quello di Futura de Rossi Franceschini, il professore riceve un
ringraziamento, un biglietto con sopra scritto: “Prof, non ti dimenticherò”. “In
più di vent’anni d’insegnamento- è il commento del docente – nessun alunno mi
aveva mai scritto una frase del genere”.
Un amore particolare è al centro del secondo caso del romanzo,
imperniato su Caterina Forti, mentre nel terzo episodio si parte da un’amara
scoperta, che avviene in un giorno nato con ben altri auspici. I genitori sono
seduti nella sala della Facoltà di Ingegneria, dove la figlia sta per laurearsi;
ma Rebecca B., che in realtà non ha mai sostenuto alcun esame, non si presenta.
Inizia di qui il lavoro del professore-detective. Ma lasciamo al lettore il
piacere di scoprire tutti i particolari.
Il romanzo conferma di certo la maturità narrativa di Croci,
sempre più a suo agio con il multiforme calderone del romanzo.