BIBLIOTECA DI SAN SEVERO. CON IL PATROCINIO DELL'UNIVERSITA' DI FOGGIA
"NEL CUOR DOVE OGNI VISION S'IMMILLA": UN CONVEGNO SU GIOVANNI PASCOLI
Lo scorso 6 novembre, nell’Auditorium del Teatro Comunale di San Severo, si è
tenuta la prima
Giornata della Letteratura Italiana,
voluta dall’Amministrazione Comunale di San Severo, con il patrocinio
dell’Università di Foggia, della Provincia di Foggia, del Comune di San Severo e
della Biblioteca Comunale “Alessandro Minuziano”, che ha curato direttamente gli
aspetti organizzativi.
Il convegno, dal titolo “Nel cuor dove ogni vision s’immilla”, è stato dedicato
a Giovanni Pascoli, a cui del resto appartiene il verso appena citato, tratto da
una lirica di Myricae. In sala erano
presenti oltre 200 studenti, appartenenti alle ultime classi delle scuole
superiori di San Severo e di Torremaggiore. Pascoli, com’è noto, autore di punta
del Decadentismo italiano, è oggetto di studio particolare proprio nel quinto
anno delle superiori, ragion per cui gli studenti sono stati invitati ad
approfondire la conoscenza di questo autore così cruciale per gli sviluppi del
Novecento, tradizionalmente molto amato nella scuola italiana.
Ha aperto i lavori la dott.ssa Concetta Grimaldi, direttrice della Biblioteca
Comunale, che ha sottolineato l’importanza dell’incontro, per il quale si è
fatto tesoro del convegno organizzato l’anno scorso, incentrato sull’opera di
Giacomo Leopardi. La prima Giornata della Letteratura Italiana si inserisce in
un calendario di iniziative che tende ad avvicinare sempre più i giovani alla
biblioteca. Grimaldi ha infine ricordato che la “Minuziano” possiede alcuni
preziosi volumi pascoliani, alcuni dei quali erano visibili in sala.
Ha poi portato i saluti istituzionali l'assessore alla pubblica istruzione, avv.
Simona Venditti, che ha tra l’altro incoraggiato i giovani presenti a non
abbandonare la terra nativa, che ha bisogno proprio di energie nuove e di un
positivo entusiasmo. Del resto i dati sull’emigrazione intellettuale non possono
non allarmare tutte le persone attente e sensibili al tema.
Successivamente si è entrati nel vivo della discussione con l’intervento dei tre
relatori, ossia la dott.ssa. Carmen Antonacci, collaboratrice della biblioteca “Minuziano”,
il prof. Francesco Giuliani, docente a contratto all’Università di Foggia, e il
prof. Sebastiano Valerio, docente associato presso la stessa Università.
La Antonacci ha relazionato su “Giovanni Pascoli: il
cupio dissolvi dell’errante ‘piccolo
e sperso’”, partendo da un accostamento tra il poeta di Castelvecchio e Giacomo
Leopardi, per poi esaminare alcune caratteristiche fondamentali di un poeta che
è stato anche un uomo di scuola, e che come tale si è sempre interessato delle
giovani generazioni, firmando antologie e scritti danteschi di notevole
diffusione. La relatrice ha anche letto alcune note liriche pascoliane,
sottolineandone le novità e sviscerando i sensi nascosti.
Ha poi preso la parola Francesco Giuliani, che ha parlato de “La falsa
semplicità di Pascoli. Esempi dalle
Myricae”. Il relatore ha riassunto in apertura il problema critico
pascoliano, ricordando quanto fosse diffusa nel recente passato l’immagine di un
Pascoli semplice e mite, amante dei quadretti ingenui e dall’immediata
comprensione. Si tratta però di un’interpretazione, che rinvia al noto saggio di
Benedetto Croce, del tutto fuorviante, ha aggiunto il docente, che si è servito
di alcune liriche particolarmente significative di Pascoli, come
Il passero solitario,
Gloria e
Il bove, che richiamano per le
tematiche altre composizioni, più note, di Leopardi, Dante e Carducci. Dal
confronto sono emersi i caratteri peculiari della produzione di Zvanì,
dimostrando direttamente quanto sia complessa e delicata l’esegesi delle sue
poesie.
Il terzo relatore, l’italianista Sebastiano Valerio, si è soffermato su “I
classici, la scienza e la scuola. Le riflessioni di Giovanni Pascoli”. Il poeta
ha insegnato per molti anni, alle superiori e poi all’università, ed ha preso
parte alle fervide discussioni che già allora nascevano intorno al futuro
dell’istruzione pubblica. Valerio ha dimostrato, documenti alla mano, che certe
lamentele sul profitto degli studenti e sul trattamento economico riservato ai
docenti erano una costante già alla fine dell’Ottocento. Si può dire, insomma,
che non è cambiato molto da allora e che la ricerca della novità a tutti i costi
è un espediente che sin da allora cercava di nascondere delle poco lusinghiere
verità.
Valerio ha rimarcato come le posizioni di Pascoli in quelle discussioni fossero
tutt’altro che retrive, anzi, erano sicuramente all’avanguardia e si basavano su
di una precisa conoscenza dall’interno della realtà scolastica. Il relatore ha
poi chiuso ribadendo l’importanza della cultura classica, quale che sia il
futuro professionale degli studenti.
Da sinistra: Grimaldi, Venditti, Giuliani, Valerio, Antonacci
L'invito della manifestazione