LIBRERIA ORSA MINORE
FRANCO LOI E CRISTANZIANO SERRICCHIO A SAN SEVERO
Lo scorso 11 settembre, a San Severo, nell’interno della
Libreria Orsa Minore, in via Soccorso, è stata presentata la silloge poetica “La
prigione del sole”, scritta da Cristanziano Serricchio.
L’incontro, organizzato dall’Unesco Club di San Severo e dalla
Libreria Orsa Minore, ha visto la partecipazione del noto poeta e critico Franco
Loi, insieme a Benito Mundi e a Francesco Giuliani.
Ha aperto i lavori il titolare della libreria sanseverese,
Michele Piscitelli, che ha sottolineato la rilevanza dell’appuntamento
culturale, che apre nel migliore dei modi la nuova stagione 2009-2010.
Ha preso poi la parola Benito Mundi, nelle vesti di presidente
dell’Unesco Club di San Severo. Mundi ha ricordato i meriti artistici di
Cristanziano Serricchio, classe 1922, nato a Monte Sant’Angelo, ma da tempo
residente a Manfredonia, dov’è stato docente e poi preside. Serricchio è una
delle voci più limpide del panorama poetico nazionale e non a caso Franco Loi ha
voluto firmare la prefazione del suo volume, edito dalla Marietti.
Franco Loi, nato a Genova nel 1930, ma ben presto trasferitosi
a Milano, è un personaggio di indiscutibile rilievo. Autore di tantissimi
volumi, è presente in tutte le antologie dialettali, a partire da quella edita
nei Meridiani della Mondadori, a firma del Brevini. Loi utilizza il dialetto
milanese con straordinaria abilità e senso artistico, continuando nel migliore
dei modi un’illustre tradizione vernacolare.
Prendendo la parola, Loi ha
rimarcato le doti di Serricchio, che ha saputo infondere ai versi una
impeccabile e densa musicalità. Il vernacolo di Monte Sant’Angelo ha visto così
amplificate le sue potenzialità, a tutto vantaggio dell’arte. Il dialetto, ha
aggiunto il relatore, non è una lingua minore, ma una lingua “altra”, sempre più
attuale e viva, malgrado i cambiamenti in atto e certe rozze speculazioni
politiche che non hanno nulla a che fare con l’arte.
E’ poi intervenuto Francesco Giuliani, che ha ricordato le peculiarità del
volume “La prigione del sole” di Cristanziano Serricchio. La silloge, divisa in
tre parti, contiene liriche in italiano e in vernacolo, che rappresentano i due
volti della stessa produzione letteraria. I temi, infatti, ricorrono senza
soluzione di continuità, denotando una vena sempre fluente e originale.
Ovviamente, le liriche nel dialetto di Monte Sant’Angelo sono accompagnate dalla
traduzione in italiano, com’è giusto che sia.
Serricchio, da parte sua, ha letto alcune delle composizioni
del libro, che sono state molto apprezzate. Il richiamo al passato e all’amore,
il senso religioso dell’esistenza, l’esaltazione della bellezza della natura
hanno trovato una limpida e suadente espressione poetica. Il pubblico convenuto
ha mostrato di apprezzare questi versi, chiedendo all’autore di continuare nelle
sue ispirate letture.
La serata ha visto anche l’esibizione del musicista Nazario Tartaglione,
che ha eseguito alcune sue canzoni, in italiano e in dialetto sanseverese.
La letteratura ha mostrato una volta di più le sue capacità di unire la gente, di creare un filo diretto tra Milano e la Puglia, tra Nord e Sud.
Da sinistra nella foto: Benito Mundi, Franco Loi, Cristanziano Serricchio, Francesco Giuliani.