IL JAZZ COME PASSIONE E DIDATTICA
"GIRI DI JAZZ" DI FRANCESCO ANGIULI
Francesco Angiuli, giovane musicista pugliese, insegna Basso elettrico nel Conservatorio di Rodi Garganico, sezione staccata del Giordano di Foggia, coltivando la sua viva passione per il jazz, che lo ha portato di recente a pubblicare un interessantissimo libro, intitolato, per l’appunto, Giri di Jazz, per i tipi della Forestano Edizioni di Bari.
Nato a Monopoli, ma giramondo per vocazione e passione, Angiuli ha messo a disposizione del lettore, e in particolare degli studenti, il succo del suo tirocinio di studi e di frequentazioni. Di qui, in particolare, il sottotitolo del lavoro, Esperienze e itinerari didattici.
Nel capitolo Si comincia dall’Africa, pertanto, lo vediamo impegnato
nella lontana Etiopia, dove gli studenti non hanno la minima idea di cosa sia il
jazz, ma in compenso rivelano una grandissima voglia di apprendere e
approfondire. Come ogni docente che si rispetti, Angiuli modifica in corso
d’opera il suo metodo, lascia da parte gli appunti preparati in Europa e si
confronta direttamente con i suoi studenti, ottenendo alla fine degli importanti
risultati, validi, ovviamente, sia per chi insegna che per chi apprende.
La musica si rivela una volta di più un linguaggio universale e il jazz appare
una chiave utilissima per mettere in collegamento gli uomini, a dispetto di
tutti gli ostacoli e le differenze, che il musicista non manca di evidenziare.
Affinate le proprie conoscenze, Angiuli affronta esperienze simili anche in
altri paesi, come si legge nel capitolo successivo, Europa e dintorni,
passando dalla Turchia alla Polonia e alla Lituania. Né manca una parentesi più
propriamente pugliese, presso il conservatorio di Monopoli, intitolato a Nino
Rota, che è poi, aggiungiamo noi, quello che ha fatto da sfondo ad una fiction
andata in onda su Rai Uno, Tutta la musica del cuore, che ha riscosso
un buon successo di ascolto, oltre ad aver alimentato qualche polemica. Lì il
nome di Monopoli era volutamente modificato, ma per i pugliesi non era difficile
riconoscerlo.
Ebbene, il giovane musicista ha dato prova anche lì dei suoi progressi, tenendo
un laboratorio jazzistico su invito del suo maestro di contrabasso, tanto per
sfatare il detto che nessuno è profeta in patria. Ora il suo cammino passa per
Rodi Garganico, dove ha avuto un incarico e continua a diffondere agli studenti
del conservatorio il messaggio del jazz, al quale ovviamente tiene moltissimo.
Il libro, oltre alla narrazione delle esperienze di viaggio e di insegnamento,
contiene anche, com’è giusto che sia, delle parti più specialistiche, riservate
alla pratica viva della didattica musicale. In questo senso, Giri da Jazz
offre anche un esempio di come si possa coltivare una passione senza farsi
condizionare dagli ostacoli geografici e culturali.
La nostra Puglia possiede una importante tradizione musicale, di primo livello,
che va valorizzata, ma è anche vero, d’altra parte, che la musica è un
linguaggio universale, che va approfondito e praticato girando per il mondo,
confrontandosi con quanti sono animati dalla stessa passione, dalla stessa sete
di conoscenza.