A CURA DI EMILIO COCO
LA "ANTOLOGIA DE LA POESIA ITALIANA CONTEMPORANEA"
E’ da poco apparsa in Messico l’ultima fatica di traduttore di Emilio Coco, una
densa e importante “Antologia de la poesia italiana contemporanea” (La Cabra
Ediciones, pp. 294).
Nato a San Marco in Lamis nel 1940, Coco è ormai uno dei più importanti
traduttori italiani in spagnolo. Non a caso la sua firma appare da tempo
sull’autorevole rivista “Poesia”, oltre che su varie altre pubblicazioni.
All’estero, poi, conta numerose collaborazioni, consolidate grazie ai continui
viaggi in Spagna e nell’America centro-meridionale, dove, come si sa, lo
spagnolo è ancor oggi la lingua dominante, sia pure con qualche adattamento
locale. Proprio nel Sud America, tra l’altro, Coco è diretto in questi giorni,
per rimanervi un paio di mesi, favorendo la conoscenza della letteratura
italiana in quelle nazioni, costituite in considerevole parte dai discendenti
dei nostri emigrati. Si pensi, in particolare, all’Argentina e all’Uruguay.
In Messico, poi, hanno pensato bene di rivolgersi a lui per fare il punto sulla
poesia degli ultimi decenni, nell’ambito di una collana che è al suo quarto
titolo e che esamina la produzione di alcune importanti nazioni, come la Russia
e il Portogallo.
L’antologia realizzata da Coco è davvero pregevole, per molti aspetti. Intanto,
si nota subito la perfetta conoscenza dell’argomento, unita alla sicurezza del
gusto poetico. Il curatore, anzi, il “compilador”, come si legge in copertina,
ha incluso parecchi nomi, a partire da Mario Luzi, “el maestro”, l’autore che ha
segnato la vita poetica degli ultimi decenni, fino alla scomparsa, avvenuta nel
2005. Luzi fu anche proposto per il Nobel, andato poi, per qualche strano
motivo, a Dario Fo.
Coco ha diviso l’opera in varie sezioni, tra le quali una ha attirato subito la
nostra attenzione, ed è quella che include otto poeti del Sud. In essa troviamo
anche alcuni protagonisti della nostra terra, che hanno saputo meritarsi un
posto al sole in questa significativa rassegna. Ci riferiamo, in particolare, a
Enrico Fraccacreta, sanseverese, Cristanziano Serricchio, nato a Monte
Sant’Angelo ma manfredoniano d’adozione, e Sergio D’Amaro, nato a Rodi Garganico
ma residente a San Marco in Lamis. Le loro liriche, rese nella musicale lingua
spagnola, appaiono tra le più significative della realtà poetica meridionale,
della quale parla in una intervista, intitolata “Ser poeta en el sur”, ossia
essere un poeta del Sud, Lino Angiuli, di Valenzano, nel Barese, in alcune
pagine molto chiare e nitide. A questi poeti, però, dobbiamo affiancare anche
altri nomi familiari, presenti in altre sezioni dell’opera. E’ il caso di
Francesco Granatiero, di Mattinata, ma residente in Piemonte, che apre la
sezione “Cuatro poetas dialectales”, di Felice Piemontese, nato a Monte
Sant’Angelo, che vive da tempo a Napoli, e di Salvatore Ritrovato, nato a San
Giovanni Rotondo, ma residente ad Urbino, incluso tra “Las ultimas voces”.
E’ una presenza, come si vede, rilevante, che dimostra la vitalità della realtà
pugliese, ben degna di rappresentare alcuni aspetti della produzione poetica
italiana. Ovviamente, Coco non ha dimenticato nessuno dei mostri sacri della
lirica dei nostri tempi, da Maurizio Cucchi a Umberto Piersanti, da Maria Luisa
Spaziani e Andrea Zanzotto a Achille Serrao e Daniele Piccini. Di certo, il
panorama nazionale non appare schiacciato sulla realtà lombarda e romana, ma
offre una visione molteplice e completa. Di questo va dato atto a Emilio Coco,
che ha saputo evitare certe soluzioni conformiste e parziali, a tutto vantaggio
della reale fotografia dell’operosità poetica contemporanea.