LA MOSTRA “DONNE-SANTI-MADONNE”

A SAN SEVERO UNA MOSTRA DA NON PERDERE

 

 La mostra Donne-Santi-Madonne, allestita nell’interno della Chiesa di San Severino Abate, ci sembra uno di quegli appuntamenti da non perdere. Inaugurata lo scorso 7 maggio, l’esposizione resterà aperta fino al prossimo 20 maggio, offrendo ai visitatori l’occasione per mirare, gratuitamente, un nutrito insieme di opere d’arte.

L’iniziativa è stata presa dall’associazione Valorizziamo San Severo, di concerto con la Città di San Severo, e vuole valorizzare le ricchezze artistiche della nostra terra, mettendo anche a frutto l’esperienza dell’anno scorso.

Nel 2004, infatti, la mostra si intitolava Divino Bacco ed era dedicata alle stampe antiche di soggetto enoico. Il successo di questa esposizione, sancito dalla presenza a Genova, alla Fiera nazionale dei comuni d’Italia, e a Verona, al Vinitaly, nel padiglione della Regione Puglia, ha spinto gli organizzatori ad allestire una nuova mostra, che sta già attirando tantissimi visitatori nella suggestiva cornice di San Severino.

Entrando più nello specifico, Donne-Santi-Madonne presenta oltre 100 stampe, una trentina di manufatti devozionali e una serie di fotografie dedicate alla visita del Papa a San Severo, nel 1987.

Le stampe sacre sono tutte legate all’iconografia mariana, alla presenza della Madonna, soggetto sempre caro agli artisti e ai fedeli nel corso dei secoli. Le immagini vanno dal Seicento al Novecento e sono di varia provenienza, raccolte con cura dal presidente di Valorizziamo San Severo, Felice Miranda, che ha visitato per l’occasione numerosi antiquari italiani.

L’arte riesce ad esaltare la poesia della fede, che si comunica con immediatezza all’osservatore. Alcune stampe contengono l’eco di alcuni capolavori del passato, come quelli di Raffaello, altri, invece, stupiscono per la loro originalità, unita ad un assoluto rispetto per la Madre di Cristo.

Un altro cospicuo numero di stampe è invece dedicato ai volti femminili. Se la Madonna è la Donna per antonomasia, qui siamo di fronte alla donna di tutti i giorni, ma pur sempre idealizzata, dal volto luminoso, nel quale viene amplificato il fascino muliebre.

Anche per questo gruppo di stampe il periodo oscilla tra il Seicento e il Novecento, e ancora una volta è stato Felice Miranda a mettere insieme il prezioso materiale, che si affianca senza stridere all’altro gruppo di stampe.

Al dr. Roberto Pasquandrea, invece, si deve il nucleo di circa trenta manufatti devozionali, rari e preziosi, realizzati a mano e con grande cura, con materiali preziosi, come la seta e l’oro.

Di provenienza pugliese, essi venivano posti sul muro, al di sopra del letto, come immagini sacre, invocandone la protezione. Di qui i soggetti, per i quali si passa dal Cristo a San Michele, fino a Sant’Antonio.

Il periodo è quello ottocentesco e la loro preziosità è attesta anche dal fatto che questi manufatti rientravano nell’ambito della dote matrimoniale. Pasquandrea li ha pazientemente raccolti, con uno sforzo anche economico non indifferente. Per molti saranno una scoperta assoluta.

Infine, come se non bastasse quanto già descritto, la mostra si completa con le fotografie scattate nel maggio 1987, in occasione della famosa visita di Giovanni Paolo II a San Severo. Si tratta della raccolta messa insieme dal rag. Antonio Cupaiolo, che qualche anno fa ha anche dedicato un libro all’argomento.

Attraverso questo materiale è possibile rivedere i momenti più significativi di una visita straordinaria, che ha coinvolto un’intera città e che ha lasciato davvero il segno. Tra l’altro, Cupaiolo, attraverso alcuni ritagli di giornale, ricorda anche il modo in cui è nata l’idea di invitare il Santo Padre.

E’ un argomento di stretta attualità, com’è evidente (a tal proposito, ricordiamo anche, nella Biblioteca comunale, un’altra mostra, che ospita le foto dell’artista Antonio Criscuoli).

Di Donne-Santi-Madonne è stato allestito anche un catalogo, per i tipi di Felice Miranda Editore. Nel complesso, una visita a San Severino Abate ci sembra quanto meno doverosa.

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