BILANCI E PROSPETTIVE

UN ANNO DI CULTURA IN CAPITANATA

 

In questo periodo si è soliti fare dei consuntivi sull’anno appena trascorso, guardando anche alle prospettive immediate. Nell’ambito della cultura, ed in particolar modo della vendita e della pubblicazione dei libri, si sono registrati vari eventi positivi, che meritano attenzione.

Spulciando le classifiche delle vendite delle librerie della provincia, rese note nei giorni scorsi, spicca la presenza di vari testi locali. Qualcuno potrebbe ritenere questo dato un segno di provincialismo, di chiusura, ma per noi è esattamente il contrario. Il fenomeno, in altri termini, va difeso ed incoraggiato, a condizione, ovviamente, che si tratti di libri di qualità, il che non di rado si è verificato.

Intendiamoci: i best-seller internazionali trovano dei fedeli lettori anche da noi, com’è giusto, ma non solo gli unici protagonisti della scena. Nella Libreria Notarangelo di San Severo, ad esempio, si trovano ai primi posti l’ultima fatica di Bruno Vespa, “Donne di cuori”, e i romanzi di Fabio Volo, “Il tempo che vorrei”, e di Dan Brown, “Il simbolo perduto”, che hanno fatto furore un po’ ovunque e guidano le classifiche stilate da noti siti di vendita di libri on-line, come quello della Libreria Universitaria. Anche a Foggia, come si desume dalla classifica pubblicata sull’Attacco lo scorso 30 dicembre, Volo è in pole-position.

La globalizzazione dei gusti e delle vendite porta alla diffusione di fenomeni come questi, e non ce ne stupiamo. Nel Sud, dove si legge sempre poco, Fabio Volo è meglio di niente. Certo, a voler essere pignoli, sarebbe meglio procurarsi qualche volume di pregio, magari un classico, per non perdere l’abitudine alla lingua italiana vera, ma non si può avere tutto nella vita.

La Libreria Orsa Minore di San Severo ha stilato, com’è sua abitudine, un elenco dettagliato dei primi 30 titoli venduti nel 2009. In questo caso, i primi quattro posti sono appannaggio di testi di interesse locale, e questo risultato colpisce subito l’attenzione. Il volume più acquistato è stato quello di Giovanni Rinaldi, “I treni della felicità”, edito dalla Ediesse, un volume che, com’è noto, ha riservato molta attenzione ai moti del 23 marzo 1950 di San Severo, ancora al centro delle valutazioni storiche, a seconda delle inclinazioni politiche. In quell’occasione, la solidarietà rossa si mise in azione, evitando che a pagare le conseguenze della mancata rivoluzione proletaria fossero dei ragazzi ancora in giovane età.

Al secondo posto c’è il numero speciale che la rivista “I Quaderni dell’Orsa” ha dedicato ad Andrea Pazienza, ospitando vari contributi sul grande disegnatore sanseverese. Di Pazienza, tra l’altro, è anche il quarto titolo più venduto, le “Favole”, che hanno trovato spazio anche in ambito scolastico. Al terzo posto, infine, c’è un libro di “Ricette” di Attilio Littera e Ciro Pistillo, appassionati di dialetto e tradizionali popolari, pubblicato dall’editore apricenese Malatesta. Solo quinta è Stephenie Meyer, con “Eclipse”, della Fazi.

Questi dati si spiegano anche pensando all’opera di promozione svolta dalla libreria sanseverese, attraverso l’organizzazione di varie serate di presentazione, e dimostrano, comunque,  l’esistenza di spazi interessanti per i libri di interesse pugliese. D’altra parte, ogni zona ha le sue specificità, che vanno coltivate, rappresentando un arricchimento del tessuto culturale. Guai se diventassimo tutti uguali, come qualcuno ci vorrebbe.

Spostando poi il discorso su di un piano più propriamente critico, il 2009 ha visto la pubblicazione di alcuni volumi di pregio, pubblicati da scrittori appartenenti al nostro territorio, che hanno ottenuto plausi e affermazioni anche a livello nazionale. Pensiamo, ad esempio, alla silloge di poesie “Il dono della notte” di Emilio Coco, edito dalla casa editrice toscana Passigli, che ha già vinto alcuni premi nazionali di poesia di rilievo, raccontando la malattia e la scomparsa del fratello Michele, a sua volta finissino traduttore dal latino e dal greco. Dobbiamo aggiungere, poi, almeno la silloge del garganico Sergio D’Amaro, intitolata “Twentieth century vox”, un “poema cinematografico in nove scenari”, pubblicato dalla Carabba di Lanciano, e l’opera omnia di Cristanziano Serricchio, edita dalla Sentieri Meridiani di Foggia, una casa editrice che sta crescendo e che rappresenta una risorsa per il territorio.

Citando fior da fiore, è sempre facile incorrere in omissioni, per le quali ci scusiamo preventivamente. Meriterebbero un lungo discorso, ad esempio, alcuni ottimi titoli apparsi per i tipi delle Edizioni del Rosone di Falina e Marida Marasca, che stanno seguendo la prestigiosa strada di un vitale legame con la realtà universitaria foggiana. Infine, un cenno va fatto almeno al “Dizionario biografico di Capitanata” di Maurizio De Tullio, un corposo lavoro che presuppone lunghe e meritorie ricerche, ma che presenta anche numerosi limiti metodologici, che si auspica possano essere superati nelle prossime edizioni.

Nel complesso, i dati appena ricordati ci sembrano comunque offrire degli elementi positivi, semi di speranza per la crescita di un territorio che continua ad avere uno spasmodico bisogno di vera cultura.

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