CATALANO, LA LETTERATURA IN PUGLIA DAL 1970 AD OGGI
Negli ultimi anni sono stati pubblicati alcuni importanti
lavori sulla letteratura pugliese del Novecento, offrendo un quadro sempre più
nitido dell’operosità degli scrittori della nostra regione. A questo elenco va
ora aggiunto un ponderoso e prezioso volume, intitolato “Letteratura del
Novecento in Puglia. 1970-2008” (Progedit, Bari, pp. 547, euro 40), a cura di
Ettore Catalano.
Italianista dell’Università di Bari, Catalano ha al suo attivo
numerosi studi sull’argomento, sia generali che monografici. Non a caso,
pertanto, è stato affidato a lui il compito di coordinare una ventina di
studiosi, appartenenti per lo più al mondo accademico. Ne è nato un libro che
impressiona per la sua mole, e dunque per la sua capacità di dimostrare quanto
sia falso il luogo comune della Puglia povera di letteratura e arretrata, legata
a certi stereotipi ormai sorpassati.
Come ricorda il titolo, viene presa in esame solo l’ultima parte del secolo da poco archiviato, partendo da una data significativa, quella della morte del grande Vittorio Bodini, in un anno, come il 1970, che segna, per giunta, la nascita dell’Ente Regione. Di qui ai giorni nostri ci sono poco meno di 40 anni, in cui la Puglia ha modificato in profondità il suo volto, passando dalla tradizione meridionalistica di un Tommaso Fiore ad un volto più articolato e complesso.
Come ben riassume Catalano, la Puglia “non è più la regione contadina dei silenzi e dei cafoni all’inferno, non è nemmeno il Far West di cui scrivono alcuni giornalisti, ma è un’opzione virtuale nella quale un orizzonte mediterraneo convoglia tensioni in cui modernità e arretratezza danno vita a composti di micidiale forza inventiva e sociale”.
Una Puglia sfaccettata, tutta da scoprire e illuminare,
insomma, che richiede una verifica più puntuale nei vari ambiti provinciali,
senza dimenticare la tradizionale divisione tra prosa e poesia e alcune
interessanti aperture al mondo del cinema e dell’editoria.
Di qui l’articolazione del libro, formato da 19 capitoli. Si
parte dalle pagine d’insieme di Catalano, che firma sia l’introduzione che il
primo capitolo, “Tradizioni e ricerca del nuovo nella letteratura in Puglia”,
fissando le coordinate, come già ricordato, del viaggio nei mari della
letteratura. Egli sottolinea, a giusta ragione, il ruolo fondamentale di alcuni
nomi, a partire dal dauno Cristanziano Serricchio, che inizia a pubblicare sin
dal 1950, per poi passare al monopolitano Lino Angiuli e al garganico Sergio
D’Amaro. A questi si affiancano, nell’ambito della narrativa, Raffaele Nigro e
Gianrico Carofiglio, anche loro oggetto di un’acuta e preliminare analisi
critica.
La Puglia di Catalano fortunatamente non è né baresocentrica
né chiusa nel Salento, riprendendo certi vezzi non di rado in agguato in certi
ambienti. L’itinerario parte proprio dalla Daunia, procedendo da Nord a Sud, con
due capitoli, a firma, rispettivamente, di Sergio D’Amaro, “Poeti in
Capitanata”, e Lea Durante, dell’Università di Bari, “La scrittura narrativa in
Capitanata”.
Le analisi ci sembrano ben condotte ed informate. Certo,
quando si tratta di opere simili, è facile “fare le pulci” relativamente alle
assenze e alle presenze. Nel primo caso, spicca la mancata menzione del
sanseverese Giuseppe Annese, morto nel 1979, i cui testi sono apparsi in buona
parte postumi; nel secondo caso, non avremmo incluso alcuni autori che
addirittura non hanno mai pubblicato, e dunque non permettono una verifica del
giudizio del critico. Ma la difficoltà di certi consuntivi in corso d’opera ci
porta a ribadire, nel complesso, un giudizio assolutamente positivo.
Il discorso potrebbe essere ripetuto per ognuna delle aree
subregionali della Puglia, affidate a critici del calibro di Daniele Maria
Pegorari, Donato Valli, Leonardo Sebastio e Cosma Siani. A quest’ultimo si deve
un capitolo, “Gli autori pugliesi all’estero”, che allarga il quadro, offrendo
il succo dell’acuta conoscenza dell’argomento da parte di Siani, garganico di
nascita e docente nell’ateneo di Cassino.
Il libro non nasconde anche un intento costruttivo: conoscere il passato è un modo di progettare meglio il futuro. I pugliesi hanno lavorato tanto, ma c’è ancora molto da fare. Una volta tanto a ricordarci questa verità sono gli studiosi di letteratura.
Il volume in questione è stato presentato a San Severo, lo scorso 17 marzo 2010, nella Libreria Orsa Minore. L'opera è stata presentata da Salvatore Ritrovato e Francesco Giuliani. L'autore ha ringraziato per l'attenzione, sottolineando alcuni concetti fondamentali sulla letteratura prodotta in Puglia, che sta ottenendo finalmente una maggiore considerazione da parte dei critici e degli addetti ai lavori.