UN SAGGIO SULL’ARGOMENTO

CORSI: CARLO V NON E’ MAI VENUTO A SAN SEVERO!

 

 

Parlando dagli schermi di Tele Radio San Severo, nei giorni scorsi, il prof. Pasquale Corsi, ordinario di Storia Medievale presso l’Università di Bari, ha chiuso definitivamente la questione storica legata alla presunta venuta di Carlo V a San Severo.

         Corsi, che ha anche scritto un analitico saggio sull’argomento, di prossima pubblicazione, è partito da una questione metodologica, ricordando che la storiografia locale è ricca di notizie prive di fondamento, fantasiose, ingannevoli, che spesso vengono ripetute acriticamente dai vari storici locali. Si pensi a Calcante, Podalirio, Castel Drione… In tutti i casi, specie in quello in questione, bisogna trovare i necessari riscontri nel più ampio quadro nazionale.

         Corsi ha pertanto esaminato tutta la bibliografia esistente sulla venuta di Carlo V in Italia tra il 1535 e il 1356, di ritorno da Tunisi, passando al setaccio le biblioteche italiane e straniere. A tal fine, ha esaminato sia i testi dei testimoni diretti dell’epoca, sia quelli degli storici successivi, fino agli studiosi moderni. Ne è derivato un quadro assolutamente completo, giorno per giorno, delle tappe italiane di Carlo V, che è sbarcato in Sicilia, poi è risalito per la Calabria, la Basilicata e la Campania, fermandosi a Napoli. Infine, ha fatto tappa a Roma, prima di risalire ulteriormente la penisola, spinto da seri problemi politici.

Non c’è alcun documento che attesta la presenza dell’imperatore asburgico a San Severo, né ci sono vuoti di documentazione. L’8 gennaio del 1536, tra l’altro, quando alcuni storici locali hanno voluto immaginare Carlo V a San Severo, era il giorno in cui l’imperatore era impegnato in un’importantissima riunione a Napoli. 

Di qui, insomma, l’assoluta mancanza di fondamento della notizia che Carlo V sia mai venuto a San Severo. Corsi ha anche ricordato che in nessun comune limitrofo, né a Foggia, né a Lucera, né a Barletta, è attestata una presenza dell’imperatore, nel modo più categorico, né tantomeno ne parlano i libri di storia locale di quei comuni.

 

 

Va anche ricordato che l’imperatore portava con sé centinaia e centinaia di persone di seguito, e dunque lasciava tracce profonde ed indelebili del suo passaggio, com’è avvenuto, appunto nelle città dov’è davvero stato. Per non parlare delle tasse che venivano a gravare sui cittadini…

E allora, perché alcuni storici locali sanseveresi parlano di questa immaginaria venuta di Carlo V? Anche su questo argomento Corsi taglia la testa ai dubbi. Egli ha esaminato tutti i libri di storia locale, individuando l’origine di questa notizia in una lettera di un sacerdote sanseverese, poi destinato a diventare vescovo di Boiano, Francesco Antonio Giannone (da non confondere con Pietro Giannone), datata 1667. Questi, scrivendo una lettera al feudatario dell’epoca, un Di Sangro, scrive che Carlo V si sarebbe trattenuto per molti giorni a San Severo.

Non è, spiega Corsi, una notizia ingenua, frutto di disinformazione, ma, al contrario, frutto di un preciso ragionamento politico. Sottolineando che Carlo V ha concesso molti privilegi alla città, creando o confermando i reggimentari, ossia i nobili che governavano la città in modo oligarchico, Giannone ha inteso spezzare una lancia a favore di queste famiglie nobiliari, tra le quali anche la sua. Insomma, ha invitato i Di Sangro a tenere nelle dovute considerazioni gli interessi dei nobili, e dunque anche i suoi.

Questa notizia, poi, è stata ripetuta e arricchita di dati immaginari da altri storici locali, come spesso avveniva, aggiungendo anche una data, quell’8 gennaio che, come si è visto, non poteva essere quella giusta, visto che Carlo V era impegnatissimo a Napoli.

A questo argomento il prof. Corsi ha dedicato un articolato saggio, che presto verrà stampato nella collana “Testimonianze” delle Edizioni del Rosone di Foggia.

Di certo, solo sfidando l’evidenza si può ancora parlare della fantomatica venuta di Carlo V a San Severo. Molto più concreti, invece, sono i 42 mila ducati che l’imperatore intascò con la prepotenza da Tiberio Solis, per lasciarci la libertà. Ma questo avvenne a Worms, e conferma come si tratti di un personaggio fortemente negativo per la città, dove comunque non è mai stato.

 

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