UN LIBRO DI LEONARDO TRICARICO
I FUOCHI E LA MADONNA DEL SOCCORSO
Leonardo Tricarico ha scritto un libro sulla festa patronale di San Severo, l’ultimo in ordine di tempo sull’argomento, che presenta molti aspetti interessanti. Il titolo del lavoro, “La Madonna del Soccorso nella festa dei fuochi di San Severo” (Grafiche Malatesta, Apricena, pp. 190, euro 9), è per certi versi provocatorio, visto che porta in primo piano i due elementi fondamentali della ricorrenza, quello sacro e quello profano.
Il lavoro, che deriva poi dalla tesi di laurea in Lettere di Tricarico all’Università de L’Aquila, usa gli strumenti dell’antropologia per sviscerare un tema quanto mai complesso e problematico, dal momento che racchiude in sé una storia secolare. Intorno alla festa patronale, si sa, si agita l’intera realtà di una comunità così ampia, come quella sanseverese, e dunque gli spunti sono molteplici.
L’autore ha condotto una ricerca articolata, sondando tutti gli ambienti, da quello della Confraternita del Soccorso a quello dei fuochisti. Particolarmente interessante, a tal proposito, è il colloquio avuto da Tricarico con Nicola Chiarappa, pirotecnico di antica tradizione, il quale ha ricordato che l’usanza di correre dietro alle batterie, che per qualcuno è addirittura un elemento fondante della tradizione, è invece recente. E’ un’abitudine nata “più o meno nel ’65-’66 e forse anche qualche anno dopo. Questa tradizione è nata dalla bravata di una decina di giovani e col passare degli anni questi sono andati sempre aumentando, fino ad arrivare alle feste di oggi che non si capisce più niente e sono migliaia quelli che corrono”. Le batterie a San Severo esistono da molto tempo, ma la gente assisteva stando ferma, come provano, del resto, le foto d’epoca, che mostrano una folla composta e non meno appassionata di quella di oggi.
Le batterie, in verità, non sono mai piaciute troppo alle persone colte, ma hanno sempre trovato terreno fertile nel popolino, e ancora oggi molti sanseveresi contribuiscono volentieri alle spese necessarie.
Quanto all’autore, si capisce che ama la festa così com’è, con le sue batterie e le sue immancabili polemiche della vigilia, legate, del resto, al fiume di soldi che una tale ricorrenza movimenta, con cifre a molti zeri.
A proposito di
polemiche, nel libro vengono dedicate molte pagine alla cosiddetta “guerra dei
fuochi” del 2002, quando sembrava che le batterie, in ossequio ad una norma
nazionale, dovessero scomparire dal centro della città. Ci furono delle proteste
anche violente, che coinvolsero il mondo politico e la Chiesa ufficiale, poi,
però, è arrivata la deroga, con il riconoscimento della specificità delle
batterie sanseveresi. Di qui il via libera agli spari, che negli ultimi anni
sono andati sempre più aumentando, venendo incontro allo spirito di un’epoca che
sembra gradire particolarmente certi spettacoli forti e per certi versi
primitivi.
Questo libro, dunque, offre la possibilità di saperne di più, e in
questo senso svolge una sua funzione positiva.
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