SAN SEVERO
LA TERZA ANTOLOGIA DEI SOCI DE “LO SCRIGNO”
E’ stato da poco pubblicato, per i tipi delle Edizioni del Rosone di Foggia, il volume “Itinerari (1997-2006)”, che racchiude un’ampia selezione di opere letterarie e artistiche realizzate dai soci dell’associazione sanseverese “Lo Scrigno”.
Il sodalizio, nato nel 1986, ha da poco superato la boa dei vent’anni di attività, e pertanto, come già avvenuto nel 1989 e nel 1997, gli iscritti hanno voluto affidare ad un volume collettivo il succo della loro presenza e del loro impegno.
Nell’antologia sono presenti 14 scrittori, per lo più poeti (Nicola Michele Campanozzi, Michele Canistro, Antonio Cignarella, Nicola Francesco De Cesare, Roberto Giuseppe De Cesare, Silvana Del Carretto, Emanuele Italia, Delia Martignetti, Gino Matarante, Luciano Niro, Raffaella Paolella, Maria Teresa Savino, Fedora Spinelli e Giorgio Sernia), e 7 pittori (Maria Anna Berardini, Rino Vittorio D’Amelio, Maria D’Errico Ramirez, Anselmo Maggio, Alessandro Sernia, Fedora Spinelli e Amalia Testa). In un solo caso, e il riferimento è all’ins. Fedora Spinelli, la stessa persona è presente sia come poetessa che come pittrice.
Nella Presentazione del volume, la presidentessa Savino ricorda che ognuno ha utilizzato 8 pagine, nelle quali hanno trovato spazio delle note biografiche e delle poesie o dei quadri ritenuti particolarmente significativi. Ripensando al cammino fin qui percorso, Savino ha voluto anche rivolgere un commosso pensiero a quanti non sono più tra noi, a testimoniare la loro passione per le Muse.
E’ impossibile in questa sede dilungarsi sui personaggi inclusi nelle poco più di 180 pagine del libro; tutti hanno alle loro spalle una lunga frequentazione artistica, che si è tradotta in sillogi liriche e mostre pittoriche. Qualcuno, come Emanuele Italia, è da molti anni un punto di riferimento per la poesia in terra di Puglia, ma ognuno, in generale, mostra con chiarezza i propri elementi distintivi, l’humus che sostanzia la pagina, i sentimenti che riempiono le parole.
Forse la nota più vistosa di questo volume collettivo è il tema del passare del tempo, del rimpianto per l’inarrestabile fluire della vita e delle cose dell’uomo, tema antichissimo e comprensibilissimo, che si cala nella quotidianità di chi guarda la strada finora percorsa e la scopre molto più lunga di quella che resta da fare. Ma non mancano del tutto, in ogni caso, anche dei momenti di vitalità, di ottimistica riflessione sull’esistenza, che in pittura si affida all’esplosione dei colori e delle tinte più delicate.
In alcune pagine, infine, domina la dolcezza della scrittura e della tavolozza, che offrono una consolazione altrimenti difficile da trovare.
Sono, questi, semplici spunti, impressioni che nascono seguendo i capitoli di un volume che dimostra, una volta di più, quanto siano ancora importanti la letteratura e la pittura per gli uomini del nostro tempo, a dispetto delle mode e delle sciocche illusioni di questo terzo millennio cristiano.