LE "OCCASIONI LETTERARIE" DI FRANCESCO GIULIANI

 

Ho rivisto parte del mio mondo e delle mie esperienze di vita intellettuale nella lettura del nuovo lavoro di Francesco Giuliani, un insegnante di liceo di San Severo, il quale, con i suoi numerosi interventi di analisi critica e testuale, nell'arco di un quindicennio ha dato un impulso e un'impronta importanti nell'ambito della cultura letteraria in Capitanata. E devo confessare che i suoi volumi, che hanno costantemente cercato continui addentellati con il territorio in cui l'autore opera, hanno arricchito di ulteriori contributi di primaria importanza la nostra tradizione letteraria pugliese, dove, seppur il numero di scrittori e studiosi sia stato piuttosto esiguo, tuttavia il valore delle loro opere ha superato abbastanza agevolmente il severo giudizio di un'ufficialità che supera i confini perimetrali di un ambito ristretto, così come si configura, appunto, la realtà culturale della provincia foggiana.

Ora Francesco Giuliani si ripresenta con una raccolta di saggi, inclusi nella Collana Testimonianze diretta da un suo compaesano, l'infaticabile Benito Mundi, giunta al suo terzo volume, il cui esordio è stato riservato, con la cura dello stesso direttore, a una grande figura della vita letteraria della nostra terra, Pasquale Soccio, con un'opera postuma, Incontri memorabili.

Il titolo della raccolta di Giuliani è Occasioni letterarie pugliesi (Edizioni del Rosone, Foggia, 2004, euro 22), anche se la maggior parte della ricerca si sofferma su personaggi e vicende culturali prettamente di Capitanata. L'autore affronta un tipo particolare di studio che è una via di mezzo tra il saggio letterario e la testimonianza storico-biografica di alcuni scrittori famosi che, nel corso della loro esistenza, si sono imbattuti in situazioni ed esperienze ricollegabili, appunto, a uomini, tradizioni e paesi del territorio ricordato. E sembra che un filo sottile di memorie rivisitate in una retrospettiva di immagini ed afflato poetico con l'ambiente circostante dia luogo a un caleidoscopio di figure e descrizioni di un certo rilievo, tali da permettere al lettore di ritrovarsi in un cammino a ritroso, a ricercare fatti e gente di un passato non tanto lontano, rincontrati attraverso il racconto o la prosa colta ed elevata che concede forza e vigore alla storia collettiva o soltanto personale di luoghi e ambienti del Novecento culturale pugliese e non.

Nel volume di Giuliani appaiono autori come De Amicis, con la celebre novella Fortezza, forse ambientata a Castelpagano, collocato ai margini del Promontorio garganico quale vedetta della piana sottostante. Di questo racconto aveva già parlato lo stesso Soccio in una sua opera, costituendo tale Fortezza il simbolo di un periodo di transizione, quale è stato quello postunitario, alle prese con la guerra al brigantaggio filoborbonico, in cui si svolge la trama con il suo epilogo amoroso tra una brigantessa carceriera e un soldato piemontese.

Ma il volume di Giuliani è ricco anche di altre vicende intellettuali, come l'amicizia tra l'avvocato di Torremaggiore Giuseppe Leccisotti e il grande poeta romagnolo Giovanni Pascoli. Quest'ultimo ha avuto sempre a cuore poeti e studiosi pugliesi: basti ricordare, seppure si tratti di un fatto poco noto al pubblico, la stima e l'affetto che ebbe nei confronti di un giovane studente di Lettere suo allievo, il professor Giustiniano Serrilli, di San Marco in Lamis, futuro Preside della Provincia di Foggia durante il fascismo.

 

 

 

 

Altre occasioni e altri profili riguardano pure il grande scrittore Riccardo Bacchelli, che giunse in Capitanata nella veste di inviato nel 1929 del quotidiano "La Stampa", per una serie di servizi sul Gargano; lo stesso ritornerà nel secondo dopoguerra. Il primo della serie di questi articoli porta la data del 19 marzo del ‘29, quando descrive l'arrivo sul Gargano, e precisamente a San Marco in Lamis, ospite del sopra ricordato Serrilli, di cui fu compagno di studi alla Facoltà di Lettere nell'Ateneo di Bologna.

Insieme a Serrilli Bacchelli visitò il Santo delle Stimmate, Padre Pio, a San Giovanni Rotondo, la Grotta di San Michele a Monte Sant'Angelo, ma, soprattutto, la riviera settentrionale garganica, nella zona compresa tra Rodi e San Menaio, ospiti dei suoceri dello studioso sammarchese originari di quelle zone.

Poi Giuliani si occupa di scrittori più propriamente pugliesi, a partire da Franco Cassano, che vive da tempo a Bari, studioso di problematiche sia politiche sia sociali. Ma un preciso e completo quadro l'autore lo realizza nella descrizione e analisi di un'opera fondamentale dello scrittore garganico di San Marco in Lamis, Pasquale Soccio: di lui Giuliani prende in esame il felice volume Gargano segreto nelle sue varie edizioni, a partire dalla prima del '65 fino all'ultima del 2000, della Comunità montana del Gargano.

L'autore riesce a offrire un'indagine completa dei motivi ispiratori del volume socciano, con l'aggiunta di nuovi capitoli (e il sottoscritto è stato colui al quale lo scrittore ha dettato interi paragrafi), frutto di una visione moderna e diversa della natura contaminata di larga parte del Promontorio. Giuliani dà una visione completa di questo libro, con le sue sfumature di stile rondista e di approccio verso i luoghi, l'ambiente e le tradizioni intorno ai quali si muove l'ispirazione di Soccio.

L'autore, quindi, sa dare compattezza alla materia analizzata attraverso le molteplici sfaccettature che la caratterizzano, con lo sguardo sempre di chi ha un segreto intendimento: quello di riuscire a creare un vero e proprio connubio tra arte, critica stilistica e ispirazione, a cui il libro di Soccio non si sottrae; ma sempre con l'intento di trovare dei punti di riferimento con il territorio descritto.

Attraverso lo scavo di notizie e informazioni, le più pertinenti, egli addirittura, come avviene in alcune pagine, sonda l'animo degli scrittori con un linguaggio esso stesso poetico in cui non si scorge più la disamina critica ma il delinearsi di una vera e propria narrazione nella narrazione. E il Giuliani di questi aspetti è in grado di scandire le movenze dell'animo e dei sentimenti più reconditi.

LEONARDO AUCELLO

 

(L'articolo è apparso, con il titolo Cultura e letteratura nella Puglia di Francesco Giuliani, in “Gargano nuovo”, Vico del Gargano, luglio 2004, p. 5, e in “Meridiano 16”, Lucera, 17 settembre 2004).

 

 

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